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Jalò tu Vua Music Festival. Arriva a Bova Marina, città che ha la musica nel suo dna, la prima edizione della kermesse rivolta alle band emergenti, che si terrà il 12 e 13 agosto nella cittadina jonica.
La prerogativa di attingere alla creatività della musica senza confini di genere e senza criteri di esclusione che non siano quelli della qualità e dell’ originalità, il dinamismo delle scelte vogliono rendere il Festival un polo di riferimento spettacolare verso cui volgere l’attenzione del pubblico e del circuito mediatico locale.
Sono ancora aperte – fino al 30 luglio – le iscrizioni per l’adesione delle band, le quali saranno suddivise in due categorie: cover ed inediti, in base ovviamente al tipo di repertorio che intenderanno proporre.
[alert color=”C9FBFF” icon=”9733″]Il bando del concorso lo si può trovare a questo link: http://goo.gl/7nBtng [/alert]
Al gruppo o al cantante vincitore della categoria inediti andrà come premio la produzione di una videoclip musicale e la sua promozione per un anno nei circuiti radiotelevisivi locali!
Questo progetto vuole essere una spinta propulsiva per uno sviluppo alternativo e per una rinascita economica attraverso la musica e la sua larga diffusione, mirando a sollecitare il turismo culturale.
Nello specifico si vuole dare una spinta all’individuazione delle nuove tendenze e della valorizzazione dei nuovi talenti della musica contemporanea locale, attraverso l’inaugurazione di un Concorso, si spera unico nel suo genere per trasparenza, polimedialità della formula, impatto comunicativo, consistenza dei riconoscimenti finali; si vuole inoltre un forte coinvolgimento dei mezzi di comunicazione tradizionali (carta stampata, radio, tv) e nuovi (internet, canali tematici) per realizzare un ricco e partecipato percorso polimediale in tutte le principali fasi della manifestazione, nello sforzo di abbattere i tradizionali steccati tra cultura e spettacolo, tra arte e intrattenimento, tra alta cultura e cultura di massa, nella convinzione che simili contrapposizioni servano solo a fornire alibi ai cattivi operatori sia della cultura, sia dello spettacolo.
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