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Un boato assordante nel cuore della notte, intorno all’1,30 del 4 aprile 2016 ha svegliato gli abitanti della Contrada Oliveto e Casalotto Ferrina. Il rumore si è sentito per tutto il paese di Lazzaro. Un’autovettura “Nuova Fiat 500” che marciava da Melito verso Reggio, imboccata la rotatoria per Motta è andata a sbattere violentemente contro il muro di recinzione, posto lato Reggio invadendo il marciapiede. Per fortuna che, visto l’ora, sul marciapiede non c’era nessuno.
Immediato il soccorso prestato da alcuni abitanti, nell’attesa che sopraggiungesse l’ambulanza, che non è tardare ad arrivare unitamente a pattuglie dei Carabinieri e un carroattrezzi. I sanitari hanno provveduto a trasportare il ferito presso gli ospedali Riuntiti di Reggio Calabria. L’auto è stata distrutta. Sull’asfalto e sul muro oltre ai segni lasciati dal veicolo sono ancora presenti copiose macchie di sangue.
E’ necessario che i competenti tecnici dell’ANAS effettuino uno studio per mettere in sicurezza la rotatoria. Già in fase di costruzione il comitato “Torrente Oliveto” aveva segnalato alcune criticità che sono rimaste inascoltate.
Gli scriventi pur non avendo alcuna competenza tecnica, ritengono utile sottoporre alla valutazione dei funzionari dell’ANAS le seguenti criticità, che secondo noi determinano grave pregiudizio per la circolazione stradale e per l’incolumità pubblica e privata e che andrebbero tenuti in debita considerazione.
Ovvero: la rotatoria è troppo alta ed è stata traslata troppo verso monte e verso Reggio, è necessario rimuovere (lato monte) la corona circolare che circonda l’isola centrale intervenendo per qualche metro anche su quest’ultima e spostare, nella stessa misura, verso mare l’isola direzionale posta lato monte. Tale spostamento eviterebbe, tra l’altro, il formarsi di file di auto sulla provinciale che scende da Motta – via Magna Grecia, si accorcerebbe lo spazio ed il tempo per i veicoli in entrata provenienti da sinistra per raggiungere l’intersezione di via Motta. Procedere alla rettifica delle quote, sono evidenti gli avvallamenti che presenta l’asfalto lato monte, nonché all’allontamento delle acque di piattaforma stradale e di quelle che scendono dalla strada provinciale – via Magna Grecia che presenta una notevole pendenza. Mettere in sicurezza i marciapiedi e come già richiesto procedere all’abbattimento delle barriere architettoniche.
La rotatoria in uscita – lato Nord è posta in curva e in adiacenza ad una attività commerciale esercente la vendita “auto nuove e usate”, gommista e autofficina, di conseguenza ciò determina un grave pregiudizio sia per i veicoli in uscita dalla rotonda, sia per quelli in uscita dall’attività commerciale in quanto non sono prontamente avvistabili.
Un ulteriore elemento di pericolosità è costituito dalle manovre che i veicoli, in particolare, carroattrezzi e mezzi pesanti, debbono compiere per poter accedere alla predetta attività commerciale, tant’è che in tale tratto di rotatoria senza visuale, i conducenti devono effettuare pericolose manovre di retromarcia, violando tra l’altro le norme del Codice della Strada. Lo stato di fatto determina una condizione di alto rischio anche per i pedoni, soprattutto per i bambini e le persone con disabilità dovendo utilizzare il marciapiede privo di sistemi di protezione laterale.
Si deve segnalare che la rotatoria per circa 300 mq. (trecento) ricadrebbe su terreno di proprietà dei titolari della succitata attività commerciale, in quanto non risulterebbe eseguito l’esproprio. Su detta area privata ricadrebbe un impianto di illuminazione pubblica. Resta da segnalare, per il momento, la necessità di chiudere l’adiacente varco che permette l’accesso al torrente Ferrina in quanto i veicoli che percorrendo l’alveo fluviale (pur essendo vietato dalla legge) giungono sulla Ss 106 e invece di svoltare verso Reggio si immettono in senso vietato nella rotatoria direzione Melito determinando gravissimo pericolo per la circolazione veicolare e pedonale. Forse non siamo riusciti a rendere chiaro l’alto indice di pericolosità che la rotatoria mantiene e le criticità che la stessa presenta, ma i competenti tecnici recandosi sul posto possono benissimo prendere contezza della condizione di reale e grave pericolo esistente e che si è cercato di descrivere.
Vincenzo CREA, Referente unico dell’ANCADIC Onlus Responsabile e coordinatore del territorio nazionale e Gaetano PACE, Presidente dell’Associazione “Amici di Raffaele Caserta”
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