Questo post é stato letto 76970 volte!
Teresa Carmine Romeo, nata a Melito di P.S.il 18-06-1987, vive a Bova Marina, dove è cresciuta, ha compiuto gli studi, diplomandosi al liceo scientifico “Euclide”. Adesso studentessa universitaria dell’ università di Lettere e Filosofia, curriculum Lettere Moderne, a Messina.
Amante dell’arte: pittura e poesia, trova il tempo, oltre allo studio, di dedicarsi ai colori iscrivendosi all’ UTE-TEL-B (Università per la Terza Età e per il Tempo Libero della Bovesia), e coltivare l’arte della poesia, sia in lingua che in vernacolo, traendo ispirazione dalla vita di tutti i giorni, dalle esperienze oltre che dai sentimenti.
La poesia è un’arte che matura nel tempo, certo non conosceva di avere questa dote, quando il lontano 2003 prese la penna in mano per scrivere la prima poesia “Stanza” in lingua, dedicata alla morte del bisnonno, avvenuta lo stesso anno, un insieme di emozioni e sentimenti che la invogliano ad ascoltare più spesso il suo cuore e la sua anima, buoni suggeritori di altre poesie.
Partecipa a concorsi locali, ricevendo tre medaglie e tanti attestati di partecipazione, arriva finalista con poesia “Sentimento” in lingua Premio Letterario “Città di Montebello”; segue “L’antico racconto del nonno” in vernacolo, che riceve una segnalazione speciale sempre Premio Letterario “Città di Montebello”; nel 2011 partecipa al concorso Premio internazionale di poesia “Delia-Città di Bova Marina” arrivando terza classificata e ottenendo un riconoscimento speciale nella sezione composizioni in vernacolo per l’opera “A trottula si fici vecchja”; nel 2012 partecipando al concorso nazionale di poesia “Alba Jonica”17 edizione, arriva terza classificata con la poesia in lingua “Mia madre e la mezza luna”; sempre nel 2012 riceve l’attestato di partecipazione Premio Letterario “Città di Montebello- Edward Lear” per la poesia sezione in vernacolo “A vita ill’omu” e a tema descrizione paesaggistica “Bova”.
Ancora nel 2012 riceve l’attestato di partecipazione al IV Concorso Internazionale di poesia inedita “Il Federiciano”, manifestazione ideata e realizzata dall’ Editore Aletti, con il quale, nel dicembre dello stesso anno, pubblica il libro, una raccolta di poesie inedite, “Il Ritratto di Me”, in lingua, dedicato all’amica che non c’è più Annamaria Mafrici, tra cui troviamo: “Stanza”,”20 anni”, “Anime morte”, “Attimo”, “Cabir”, “Conchiglia”, “Desiderio d’addio”, “Desiderio della sera”, “Grido alla vita”, “Il regalo di un sorriso”, “La forza della magia”, “La primavera del mondo”, “La vita mia”, “La vita negli occhi”,” L’albero della sposa”,”Mare”, “Mia mamma”, “Ninì”, “Notte di luna piena”, “Nuvola”, “Orchidea”, “Papavero”, “Paura del silenzio”, “Poesia senza fine”, “Poesia”, “Quando cala la sera”, “Se le stelle potessero”, “Sussurri del cuore”, “Volo di uccelli”.
Descrizione del libro:
Il ritratto di me è un acquerello poetico costituito da tanti piccoli ritratti che presentano in maniera caleidoscopica il viaggio nella vita svolto finora da Teresa Romeo. L’autrice sembra sostare un attimo nella piazzola di sosta della poesia, per prendere fiato e ricominciare il cammino; sembra abbia bisogno di capire la propria identità. Questa presa di coscienza avviene come sfogliando, nel pensiero e nell’animo, l’album fotografico che contiene le principali istantanee del proprio passato. Le fotografie si esprimono in un linguaggio “che non appartiene a nessun linguaggio”, quello poetico, a cui ricorre Teresa per prendere consapevolezza di sé e della verità del proprio essere intimo. L’autrice guarda sì, dunque, nei propri abissi mediante i versi, ma il movimento di questa indagine di sé avviene in modo duplice. Ella osserva la natura per guardare dentro di sé, perché per lei esterno e interno sono la medesima cosa, quindi non c’è altra via per comprendere il proprio mistero se non intendendo ciò che ci sta attorno – sia il mare, un fiore, una stella o una vecchia stanza – varco temporale verso quel che si è vissuto. Questo evidenzia il doppio livello di cui l’essere umano necessita nel corso della propria esistenza: ha bisogno di vivere sì ma anche di capire.
Franco Tuscano
Questo post é stato letto 76970 volte!