Gente in Aspromonte: escursione a Portella Furchì – Portella Ficara

Casalnuovo

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L’Associazione Escursionistica “Gente in Aspromonte” (Federazione Italiana Escursionismo) ha organizzato per Domenica 12 marzo una nuova escursione a Portella Furchì – Portella Ficara.

Itinerario Naturalistico Paesaggistico Storico ad anello:

Un trekking impegnativo e spettacolare, ricco di aspetti naturalistici unici ma anche di notevoli testimonianze storiche con vista dall’alto del vecchio borgo abbandonato dei “Tignanisi” (abitanti di Casalnuovo). Il percorso attraversa a mezzacosta monte Scapparrone che con la sua altezza di oltre 1000 metri e la rigogliosa natura,rappresenta uno dei pochi esempi in Aspromonte in cui una montagna così alta si trova a pochi chilometri dalla costa, consentendo di ammirare dalla cima tutto il tratto costiero della Locride. La presenza di ampi pascoli e segni visibili di antichi terrazzamenti testimoniano inoltre la secolare tradizione della pastorizia di questa zona . Lo spettacolo è veramente suggestivo: sotto di noi si apre lo sbalzo sui monti Jofri, Perre e Puntone Galera,dove si uniscono gli elementi terra e aria.

Primo Raduno ore: 9.30 Campo Sportivo Bova Sup.

Secondo Raduno ore: 10.00 bivio Campi di Bova

Partenza per Portella Furchì ore: 10.05

Partenza Escursione ore: 10.30

Portella Furchì – Portella Ficara

Tempo: Ore 5.00

Località: Portella Furchi

Dislivello: 924 slm 724

Comuni interessati: Bruzzano – Africo

Difficoltà: E. Escursionistico

Caratteristiche orografiche e ambientali: Superata la splendida e secolare Bova, capitale dell’Area Grecanica, si continua a salire su una strada tortuosa caratterizzata da numerosi tornanti.
Dopo circa 15 minuti di macchina si giunge al “Passu da Zzita”, un orrido e profondo burrone attraversato da una stretta e antica mulattiera che fino agli anni 40 del secolo scorso era l’unica via che collegava gli abitanti di Africo e Casalinuovo con Bova.
Grazie a un ponte in pietra si supera questo leggendario posto e dopo circa tre chilometri si arriva alla vasta e lussureggiante pineta dei Campi di Bova (1.220 di quota). La si attraversa in direzione Monte Scapparrone ammirando i filari di maestosi “Candilisi” (Pioppo Nero) che vegetano lungo i lati della strada. Giunti al bivio per Casalinuovo si gira a sinistra e si segue quest’ultima direzione.
Da qui in avanti la conformazione della montagna cambia radicalmente: La conformazione morfologica, la cucitura, la vegetazione, i colori e i profumi sono completamente diversi. Le pinete, i pioppeti, le abetaie lasciano il posto ai querceti, ai castagneti, ai lecceti e alla macchia mediterranea.

Descrizione Sentiero: Dalla Portella Furchìsi imbocca una ampia strada sterrata che fino a pochi anni fa era transitabile. Il percorso si snoda a mezza costa e in leggera discesa, tra perastri, cisti, camacissi, ginestra e una forte macchia mediterranea. Lungo la pista, in diversi punti panoramici, si possono godere vedute straordinarie sulla vallata Torno, modellata, nel tempo, dall’omonimo torrente.
Dopo circa 30 minuti di marcia si incrocia la mulattiera che anticamente era via più vicina tra Casalinuovo, Motticella, Staiti. Si prosegue verso valle che dopo circa 10 minuti si giunge alla Portella Ficara. Da qui si ammira la maestosità del Monte Scapparrone, sentinella silente dell’Aspromonte Locrideo.
Dopo una breve sosta si torna indietro sulla stessa sterrata, per riprendere la mulattiera verso Casalinuovo, il sentiero costeggia il Monte Insitu, in alcuni tratti distrutto, e solo grazie ad alcuni tratti tracciati dagli animali. Si cammina tra vetusti boschi frammisti di quercia, castagno e leccio, dopo circa 30 minuti si giunge a un piccolo pianoro, dai locali detto “Praca”, simile a una terrazza naturale, utilizzato, da tempi lontani, per ubicare gli ovili (Jazzi). Da questo magico posto la vista di cui si può godere su Monte Pioca, Monte Jofri, Monte Perre e, sulla vallata della “Verde”, è veramente eccezionale.
Dopo circa 1 km si procede con prudenza, in quanto la mulattiera, scavata nella roccia, si snoda su strapiombi alla fine di questo incantevole tratto e siamo al Serro Ficara, la mulattiera scompare sotto una frana e prosegue su un viottolo del passaggio degli animali in mezzo alle ginestre che in pochi minuti si raggiunge i Piani di Argara, che fino agli anni 80 erano coltivati a cereali, legumi e ortaggi.
Si lascia la pianura e si continua a camminare sulla cresta di una formazione rocciosa detta “Puntone D’Affaccio”. Che delimita (lato nord) questo territorio. Si riprende la mulattiera e in pochi minuti si raggiunge la fontana “dell’acquedotto” ancora qualche minuto dopo avere superato il ponte ci immettiamo sulla strada che ci porta a Casalinuovo.

Casalinuovo uno dei tanti paesi fantasma dell’aspromonte, dopo una breve visita dell’antico abitato si sale, attraverso le viuzze del paese fino alla strada asfaltata, si continua a salire per circa 2 km e in meno di 30 minuti si arriva al punto di partenza.

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Author: Maristella Costarella

autore e collaboratore di ntacalabria.it

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