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Carmelo Giuseppe Nucera rassegna le dimissioni da componente del Consiglio di Amministrazione del Gal Area Grecanica.
“Non condivido la conduzione “podestarile” del Presidente Paino -afferma Nucera- che evidentemente considera questo strumento democratico, non il luogo dove condividere le decisioni e le responsabilità ma un inutile orpello che intralcia il perseguimento dei suoi obiettivi che, si badi, non vengono a maturazione all’interno del CdA”.
“Lo stesso CdA -continua Nucera- viene convocato solo per le pratiche che lo richiedono e quasi sempre viene convocato con modalità che violano le norme che lo regolano tanto da avermi indotto a richiedere gli atti delle ultime tre riunioni del CdA, che, nonostante l’impegno assunto dallo stesso Presidente non sono state consegnate e mi costringeranno ad adire le vie legali non solo sulle convocazioni illegali, ma anche per il diniego degli atti richiesti.
Per altre iniziative da quando è stato eletto il CdA di cui sono componente, nonostante le sollecitazioni personali, non è stato mai convocato nonostante i gravi problemi sociali ed economici dell’Area vedi PsR 2014/2020, lavoro, emergenza immigrati, trasporti, aree interne, fenomeno mafia ecc.
Mai una discussione seria su come la spesa che in questi anni ha erogato il Gal, ha inciso nel miglioramento delle condizioni di vita sociali, morali e materiali dell’Area. Si discute di Paleariza e Libreria digitale investendo danari pubblici e verificando i risultati in passato, con il numero dei panini venduti, nel presente con gli accessi ad internet propagandati dal presidente.
Occorre voltare pagina nell’Area Calabrogreca non abbiamo bisogno di “solisti” abbiamo bisogno di lavorare in sinergia, bisogna fare rete, gli incarichi nel Gal non sono onorifici, bisogna lavorare individuando l’uomo giusto al posto giusto”.
“Mi auguro -conclude Nucera- che queste mie dimissioni che vogliono essere una pietra nello stagno, possano aiutare la riflessione sui temi dello sviluppo di questa Area della Città Metropolitana di cultura Grecocalabra, sugli strumenti e sugli uomini per operare il necessario cambiamento con i fatti e non a parole”.
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