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«Non siamo più al “tempo zero”, quello del “no”. Meglio non avere idee che averle sbagliate come quella della centrale. Ma non bastano i progetti alternativi al carbone, serve un programma per innovare e rendere il territorio sostenibile per i prossimi 50 anni. Altrimenti tutto il resto non ha senso». Consuelo Nava, ringraziando per l’invito e l’impegno costante e responsabile il comitato “no a carbone”, ha lanciato una “road map” per concretizzare il futuro di Saline, all’interno della quale spicca l’idea del “soggetto gestore”. L’ha fatto in occasione di “Fuori il carbone dalla nostra bolletta–Dal caso Saline Ioniche ad una città metropolitana sostenibile”, incontro svoltosi a Palazzo Campanella ed organizzato dal Coordinamento associazioni “Area Grecanica no al carbone” e dalle cooperative “Retenergie” e “È nostra”.
In sintesi, il “piano” che l’architetto e docente universitario ha denominato “#ri_generativeSaline” consiste nella costituzione di un “soggetto gestore”, cioè una fondazione partecipata con direzione scientifico-tecnica ed economico-finanziaria composta da enti (regionali,metropolitani, comunali), comunità (abitanti, associazioni, laboratori, centri), sistema produttivo-sociale (piccole e medie imprese, coop, consorzi, categorie) e sistema della conoscenza (scuole, università, centri ricerca, spin-off, associazioni culturali, incubatori, progettisti, esperti). Una fondazione che, sempre secondo la Nava, dovrebbe seguire un preciso programma: spingere per l’inserimento dell’areadell’ex Liquichimica nei Siti di interesse nazionale o nei Siti di interesse regionale per una sua acquisizione secondo legge, quindi per un conseguente progetto di bonifica e di caratterizzazione del sito e per la stesura di piani e progetti per la captazione di risorse economiche europee, nazionali, regionali, ciò che libererebbe l’area da diritti di proprietà; realizzare un Piano di adattamento climatico dell’Area grecanica con relativa strategia che nel Piano strategico della città metropolitana veda Saline e il resto del comprensorio come territorio resiliente a Sud della città metropolitana; individuazione di un Piano di azione per l’energia sostenibile nei comuni dell’Area grecanica e successivo progetto dicity making, innovazione sociale urbana ed ambientale; elaborazione di progetti attuativi del riscatto, cioè ri-definizione degli scenari adattativi e proposte progettuali, secondo la metodologia “smart sustainable city” e subito captazione possibili finanziamenti a partire dal decreto 15/10/2014 del Ministero dello sviluppo economico sull’industria sostenibile.
Dunque, perseguire possibili scenari già immaginati dalla stessa professoressa e dall’associazione“Pensando meridiano” che prima in “ErgoSud” del 2013 e dopo ne avevano mostrato alcune possibili strategie.«Servono “progetti del riscatto” per un territorio in ritardo, che includa tutta la bellezza dei comuni dell’Area grecanica.Non è sufficiente spendere e fare, ma bisogna agire per far veramente parte dei territori sostenibili secondo le strategie di pianificazione e sostenibilità europea. Saline può acquisire valore e significato nella città metropolitana se ambirà ad essere la sua porta d’accesso meridionale, ma senza il reale stato dei luoghi ed un programma di bonifica dalla caratterizzazione del sito qualsiasi progetto è un’idea senza reale fattibilità, occorre peraltro trovare economie d’investimento» è stato un passaggio della Nava. Nel corso dell’incontro, tra l’altro ultima tappa di un tour nazionale organizzato dalle due coop che ha toccato altre realtà “no carbone” come La Spezia, Savona, Civitavecchia e Brindisi,l’architetto e docente è intervenuta insieme a Francesca Panuccio del coordinamento, che ha ribadito la dignità della battaglia per il territorio e la sua gente; il vice presidente della Regione Enzo Ciconte, che ha manifestato l’opposizione al carbone a Saline della Regione e che, comunque, è stato incalzato a concretizzarla al più presto attraverso appositi atti e a sostenere la “road map”; Marco Mariano (“Retenergie”) e Sara Capuzzo (“È nostra”), che hanno presentato le due realtà cooperative fornitrici di energia derivante da fonti rinnovabili e partecipate dai cittadini; il tecnico della Provincia Mariano Fortebuono e il gruppo vincitore del concorso internazionale di idee “Aranea–autonome forme”, che hanno illustrato il progetto del “Parco naturale antropico”.
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