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Oggi è venuto a mancare Pasquino Crupi, 73 anni (foto dal web). Nato a Bova Marina, il professore è stato uno dei maggiori studiosi della cultura meridionale e calabrese.
Giornalista pubblicista dal 16 ottobre 1973, prorettore dell’Università per Stranieri “Dante Alighieri” di Reggio Calabria, Crupi lascia un vuoto incolmabile all’interno del mondo della cultura e non solo. Di lui si ricorda, tra le altre cose, la difesa con estrema passione delle Calabria come meridionalista senza conversione, come studioso ininterrotto del pensiero calabrese, come appassionato oratore, come giornalista senza peli sulla lingua.
Tra le sue numerose opere: Letteratura ed emigrazione (Reggio Calabria 1982); Processo a mezzo stampa (Venezia 1982); Stragi di stato nel Mezzogiorno contadino (Cosenza 1985); Il giallo colore del sangue di Luino (Reggio Calabria 1990); Un popolo in fuga (Cosenza 1991); L’anomalia selvaggia-Camorra, mafia, picciotteria, ‘ndrangheta nella letteratura calabrese del Novecento (Palermo 1992); Benedetto Croce e gli studi di Letteratura calabrese (Cosenza 2003). E vale la pena di ricordare la monumentale Storia della letteratura calabrese.
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