Discariche a cielo aperto nelle fiumare dell’area grecanica

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Le fiumara del Tuccio, Annà e di S. Elia rappresentano un quadro desolante di questo territorio dove il degrado fa da padrone e dove chiunque può imbattersi in materiali pericolosi e nocivi di qualsivoglia natura.

La colpa in questi casi, bisogna sottolinearlo, è soprattutto dei cittadini che stanno facendo delle fiumare, un tempo fiore all’occhiello di questa terra, il luogo dove riversare rifiuti ed oggetti svariati in barba a qualsiasi legge o decoro del vivere civile. In secondo luogo, naturalmente, anche di coloro che dovrebbero vigilare ed evitare il ripetersi di questi episodi. Salute, abusi edilizi, arsenico nelle acque, malattie che colpiscono i cittadini, rappresentano soltanto alcuni degli aspetti che non dovrebbero essere lasciati al caso per evitare anche l’insorgere di tutti quei problemi, vedi aumento di tumori, che negli ultimi anni si stanno riscontrando nell’area grecanica.

Invece che assistere ad una fiumara nella sua totalità, si devono fare i conti con gomme di automobili, materassi, pezzi di mobili, materiale di risulta da lavorazioni edili, quintali di eternit.

La speranza è che si intervenga al più presto per evitare che il materiale riversato in questa zona arrivi ad intaccare le già fragili falde acquifere ed i terreni coltivati circostanti con le dovute conseguenze che ne derivano. Senza dimenticare i rifiuti interrati di cui si è parlato nel passato e che adesso non sembrano più interessare a nessuno.

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Author: Francesco Iriti

Storico Direttore di www.ntacalabria.it, ed ideatore insieme a Nino Pansera della testata ntacalabria.it, E' giornalista pubblicista dal 2008. Vive in Irlanda da circa 10 anni come Digital Marketing Manager, ma porta avanti il giornale con l'aiuto di vari collaboratori che hanno sposato il progetto di Ntacalabria.

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