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Sette avvisi di garanzia per aver partecipato lo scorso 7 giugno ad una manifestazione pacifica di pochi minuti pro Ospedale Melito.
É questa la notizia che arriva dall’Area Grecanica e che sa di beffa. Nei giorni scorsi il Commissariato di Pubblica Sicurezza di Condofuri Marina ha provveduto ad eseguire la notifica dei sette avvisi di garanzia. Tra i destinatari figura anche Pierpaolo Zavettieri, sindaco di Roghudi. Oltre a lui ci sono due ex amministratori comunali melitesi: Bruno Sergi, ex assessore del comune di Melito Porto Salvo ed Annunziato Nastasi, ex vicesindaco sotto la guida Costantino.
Manifestazione Pro Ospedale Melito
Secondo l’accusa “in concorso tra loro, ed unitamente ad altri soggetti non identificati, occupavano arbitrariamente i binari della stazione ferroviaria di Melito di Porto Salvo. Questo cagionava l’interruzione della circolazione dei treni sulla linea Reggio Calabria – Metaponto dalle ore 10:55 alle ore 11:12. In seguito alla quale, il treno regionale 22651 ( Melito _ Rosarno) maturava un ritardo di 9 minuti”.
Increduli i riceventi della notifica che in data 17 giugno del 2017 si erano ritrovati presso la stazione ferroviaria di Melito Porto Salvo. Era in corso una pacifica manifestazione per il diritto alla salute. E contro la chiusura temporanea del reparto di Ortopedia dell’ Ospedale T .Evoli di Melito di Porto Salvo. Reparto che tuttavia ancora rimane chiuso come denunciato da piú parti.
Indagati
Sette quindi gli indagati. Oltre al Sindaco di Roghudi Pierpaolo Zavettieri figurano Aurelio Monte del Sindacato USB, ed Annunziato Nastasi, già Vice Sindaco del Comune di Melito di Porto Salvo. Inoltre, Bruno Sergi, Consigliere Comunale ed ex assessore al Comune di Melito, Paolo Pietro Pratico, Fortunato Zumbo, e Filippo Romeo.
Per tutti loro i reati contestati sono quelli previsti e puniti dagli art. 110 e 340 c.p.
Solidarietá “Una cittá da cambiare”
Sulla vicenda é intervenuto anche il movimento “Una cittá da cambiare”. Il movimento “esprime la totale e incondizionata solidarietà agli indagati. In merito all’assurda accusa di interruzione di pubblico servizio, durante la pacifica manifestazione per contestare la chiusura dell’U.O. di Ortopedia del Tiberio Evoli. Ribadiamo il nostro assoluto rispetto e la totale fiducia negli organi inquirenti e nella magistratura. E confidiamo nella stessa solerzia e puntigliosità verso le numerose illegalità perpetrate giornalmente nei nostri territori”.
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