I cudduraci: la storia e la ricetta tipica

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Articolo a cura di Gabriele Emergellini, Arianna Modafferi e Salvatore Palamara:

Pasqua è finalmente alle porte e con essa anche le varie tradizioni culinarie della nostra cara terra.

I cudduraci, per molto tempo sono stati il simbolo emblematico del periodo pasquale, presenti in ogni casa ed erano motivo di ritrovo e di condivisione.

Quindi, quale occasione migliore per mantenere viva la tradizione?

Oggi, vogliamo proporvi di sperimentare uno dei più amati e conosciuti dolci pasquali: i “cudduraci”.

Il cuddhuraci, o cudduraci, è fatto con ingredienti semplici e genuini: farina e zucchero.

Nell’antichità veniva usato come pane per il viaggio e non era dolce. Secondo la tradizione orale era il pane, farcito di uova, portato dagli Ebrei durante la fuga dall’Egitto, tradizione trasmigrata nelle usanze cristiane ed oggi consumato durante la scampagnata del lunedì dell’Angelo (detto localmente Pascuni).

È usanza che le giovani “zite” (fidanzate) preparino un cudduraci al proprio promesso sposo come simbolo d’amore. Il dolce viene preparato a forma di cuore e con tante uova sode, oppure a forma di “pupa” con l’uovo sodo nella pancia come augurio per la nascita di una felice prole nel prossimo matrimonio. La tradizione tramanda che più grande sia la grandezza del dolce, maggiore sia l’amore provato per la persona a cui lo si regala.
Ecco cosa serve per circa una ventina di cudduraci:
1 kg di farina
5 uova
1 pizzico di sale
300 grammi di zucchero
200 grammi di burro
1 bicchierino di liquore all’anice
2 bustine di lievito in polvere per dolci
scorze di 2 limoni
2 albumi da spalmare
codette/confettini colorati

Come si Prepara:
1. Mescolare la farina con lo zucchero e il lievito in una ciotola quindi praticare un buco al centro e versare le uova, il pizzico di sale, le scorze dei limoni grattate e il liquore. Sbattere il composto liquido con la forchetta e mescolarlo agli ingredienti secchi quindi aggiungere anche il burro morbido tagliato a tocchettini.
2. Lavorare l’impasto con le mani fino ad ottenere un panetto abbastanza morbido e viscido, facile da lavorare, e stenderlo ad un’altezza di circa 1.5 cm quindi ricavare delle forme tipiche (la treccia è la più nota insieme ai cuori e alle corone). Incastrare dentro ogni forma un uovo crudo.
3. Spalmare sulla superficie di ogni biscotto dell’albume sbattuto e decorare con confettini colorati o codette. Infornare a 180° per circa 20 minuti, lasciar raffreddare e mangiare.

Tempo di preparazione: 40 minuti

Variante: al posto del liquore all’anice potete mettere Cointreau o Amaretto e anche le uova possono essere già sode anche se in questo caso tenderanno ad indurirsi.
Consiglio 1: fate in modo di tirare fuori dal forno i cudduraci prima che, infilando lo stecchino, questo esca completamente asciutto perchè la frolla si secca e se viene cotta troppo diventa dura.

Consiglio 2: si conservano benissimo per oltre una settimana se non sono a contatto con l’aria. Il modo migliore è metterli dentro della carta da alimenti o dentro una busta di plastica in modo che, con il passare dei giorni, si ammorbidiscano.
Un grande in bocca al lupo a tutti coloro che vorranno cimentarsi ai fornelli e tenere salda la tradizione.
Auguri di buona Pasqua!

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