La costruzione della muraglia tra Texas e Messico

virginia iacopino

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 Di Virginia Iacopino

SE POSSEDESSI IL TEXAS E L’INFERNO, AFFITTEREI IL TEXAS E ANDREI A VIVERE ALL’INFERNO (Generale Philip Sheridan 1866)

In senso dispregiativo Abramo Lincoln chiamava Sheridan little Phil (piccolo Philip) ciò a causa della sua bassa statura (1.65) che non poteva essere impiccato,come meritava, perchè il suo collo cortissimo non permetteva di annodare la corda per sospenderlo al cappio.Il tronco lungo, le gambe corte e le lunghe braccia non gli consentiva di grattarsi se gli veniva prurito alle caviglie  perchè non poteva piegarsi. Malgrado le sue non prestanze fisiche riuscì a diventare generale della cavalleria statunitense. E, in groppa al cavallo che chiamò Rienzi,dava ordine di bruciare tutti i raccolti,di avvelenare le acque,di distruggere gli impianti ferroviari,di trucidare gli indios che considerava selvaggi,incivili,senza cultura. L’incendiario tutto desiderava rottamare e bruciare. Leggenda vuole che quando le tribù degli indigeni videro arrivare gli emigranti spagnoli provenienti dal Messico, li accolsero con gioia e gridando in coro dissero: Texas (cioè amici).Un torto si deve attribuire a Lincoln che mandò una personale lettera a Philip per congratularsi in occasione della sua promozione a generale.Mi chiedo: lo fece per ironia oppure sfruttò la sua capacità per costituirsi una squadra elettorale includendo i suoi avversari?Che bella brodaglia ritornata di moda! Il Texas era la terra rurale che gli uomini amavano e le donne, anche se pioniere,odiavano. Era la terra dei sogni sia del texano buono (cappello bianco) custode del bestiame,della legge,difensore dei deboli,raddrizzatore dei torti,sia del texano cattivo o senza cappello nero che rappresentava il nuovo arricchito,cafone,dalle mani bucate,il politico corrotto,l’assassino dagli occhi di ghiaccio arrogante,spavaldo,picchiatore,pistolero.

Il giornalista Dario Fabbri, esperto di America e Medio Oriente è convinto che il futuro degli Stati Federati d’America si deciderà in Texas che condivide con il Messico una lunghissima frontiera. Trump ha promesso al suo elettorato di completare la costruzione della muraglia tra Texas e Messico,già parzialmente esistente,per volontà di George Bush, per cautelarsi nei confronti dell’emigrazione clandestina e per combattere gli affari dei narco trafficanti. Ma una simile e costosa barriera danneggerebbe solo il buon commercio bilaterale e non servirebbe a contrastare i traffici di droga. Oggi i suoi trafficanti si servono di aerei ultraleggeri,di tunnel scavati nelle rocce,di barche che raggirano i blocchi terrestri.I texani sono orgogliosi della loro terra,vorrebbero la secessione che ancora non arriva.Ogni volta che il governo di Washington non da ascolto alle loro richieste gli animi tornano ad infiammarsi. Rinasce lo spirito del Cow Boy del vecchio e selvaggio Far West. Per circa 300 anni l’America subì la colonizzazione delle grandi migrazioni di Spagna,Gran Bretagna,Francia,Messico e Germania che si arricchirono con lo sfruttamento delle miniere di oro e di argento,delle coltivazioni del cotone,della canna da zucchero e del caffè.La dominazione spagnola fu la più feroce che,con la forza,voleva avviare verso la civilizzazione e la fede cristiana gli indios cioè gli indiani chiamati così a causa dell’errore,dell’abbaglio di Cristoforo Colombo che confuse l’America con l’India.Annullare la identità culturale,i collettivi valori che costituivano le loro pratiche religiose fu prepotenza di superiorità che apportò al razzismo che oggi sta di nuovo germogliando.Il dominio spagnolo fu abbattuto da quello messicano.Verso la fine del 1909 il rivoluzionario messicano politico e guerrigliero Emiliano Zapata,figlio di una delle tante famiglie impoverite dal regime dittatoriale di Porfirio Diaz, combattè contro la borghesia agraria del Nord.Le truppe contadine di Zapata e di Pancho Villa entrarono vittoriose a Citta del Messico innalzando i vessilli della Vergine di Guadalupe.Zapata non condivise questa idea e disse:non combatto per vessilli religiosi.Combatto per le terre che devono essere distribuite a chi le lavora.Eletto sindaco tentò di risolvere la povertà dei contadini assegnandogli terre da coltivare usurpate dalla borghesia agraria latifondista.Forte era il suo spirito di umana solidarietà.Rafforzò le autorità civili rispetto a quella militari. Diceva:uomini del Sud !E’ meglio morire in piedi che vivere schiavizzati in ginocchio.E così avvenne.Zapata fu attirato in una imboscata tesagli dai latifondisti che lo assassinarono (10 aprile 1919). Ancora, nei  momenti difficili,e sono tanti,tra Messico e Texas che dicono:se Zapata fosse ancora vivo…. Texas e Messico sono uniti fino al midollo.Si scambiano beni e servizi a non finire ma insieme non si trovano mai a loro agio e ciò è dovuto al retaggio delle loro diverse culture.La nuova era del Texas iniziò il 10 gennaio 1901.In questo giorno un pozzo di petrolio, appena perforato,per otto giorni eruttò oro nero.Pozzi e raffinerie fecero la fortuna del Texas  la cui economia crebbe rapidamente. Non più piccole fattoria e allevamenti di capre ma grandi fattorie,allevamenti di bovini e cavalli che pascolano nelle vaste praterie dove un tempo gli schiavizzati,bianchi e neri,avevano raccolto cotone e caffè che esportavano con la cosiddetta pratica del commercio triangolare che consisteva di scambiare con l’Africa oggetti di poco conto,tessuti ed armi;con queste merci venivano comprati gli schiavi negri venduti poi in America e da qui si riportavano nella madre patria materie prime di grande valore che venivano lavorate dagli schiavisti europei.Come tutte le guerre di frontiera anche quella tra Messico e Texas viene controllata dall’attore di maggiore forza militare e politica. Cambia padrone,cambia religione ma le terre di frontiera possono paragonarsi ad un vulcano che erutta tensioni. Andare all’inferno non è conveniente perchè in qualunque girone si viene collocati il fuoco eterno è sempre lo stesso.

 

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Author: sara rullo

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