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Costruire Speranza a Melito P. S. (Reggio Calabria). Lo scorso 24 marzo, svolta veglia di preghiera: momento di riflessione che coincideva con la 27sima giornata di preghiera in memoria dei Missionari martiri.
Veglia di preghiera Santuario Maria SS. di Porto Salvo
Con una veglia di preghiera si sono aperti, il 24 marzo alle ore 20.00, i festeggiamenti religiosi legati alla Madonna di Porto Salvo. La sacra effigie, come da tradizione, è stata portata a Pentedattilo, tra un mese ritornerà a Melito Porto Salvo in processione. La veglia è stata organizzata con Don Gaetano Nalesso, parroco della Chiesa di S. Giuseppe, insieme a Giuseppina Tripodi e con la collaborazione della Chiesa Immacolata. Un momento intenso di preghiera e riflessione che coincideva con la 27sima giornata di preghiera in memoria dei Missionari martiri. Una data che volutamente, per coerenza e per la volontà di sottolineare l’importanza della responsabilità di ognuno nell’operare per il bene e non tacere di fronte a soprusi ed ingiustizie, si è incrociata con il progetto “Costruire Speranza”.
Costruire Speranza a Melito: il progetto
Il progetto “Costruire Speranza” quest’anno, vuole sensibilizzare in particolare la zona pastorale di Melito Porto Salvo. Una zona difficile soprattutto per i giovani. Un ambiente che rischia di schiacciare le speranze dei più piccoli. Ma che pure conserva semi di miracoli belli, che devono essere portati alla luce. Per questo nell’organizzare la veglia, si è pensato a far ascoltare delle testimonianze di chi ogni giorno ha le “mani in pasta” per creare ponti di speranza che possano abbattere muri di odio e disperazione.
Presenti diversi testimoni privilegiati, i quali, hanno voluto raccontare l’esperienza bella che si vive sul territorio. Tra loro, Tonino Nunnari, educatore in una comunità di recupero e scout che, toccando le miserie umane, vede nell’azione educativa delle parrocchie un modo per prevenire il “cadere” dei giovani nella miseria ed evitare così di perdersi.
Le altre testimonianze
Antonella Surfaro ed Arianna, della parrocchia dell’Immacolata, hanno rappresentato due realtà importanti ed altamente educative; Antonella ha descritto la bellezza e la necessità di educare i bambini con la scuola della Pace. Iniziativa che sta avendo tanti riscontri positivi sia su Reggio Calabria che presso la parrocchia guidata da Don Giuseppe Manti. Arianna, giovanissima educatrice, ha invece sottolineato l’importanza della realtà dell’oratorio come fiore di bellezza e speranza in cui si dona il proprio tempo ai più piccoli perchè crescano sognando cose grandi. Arianna ha spiegato come Melito sia una realtà difficile e che proprio per questo occorre lavorare di più e con più tenacia.
Lo sportello Caritas
Elisa Laface, responsabile Caritas della parrocchia di S. Giuseppe, ha descritto l’importanza del servizio di vicinanza che si realizza a favore degli ultimi con lo sportello Caritas. Non tanto perché si soccorre alle necessità materiali; ma perché diventa un modo per creare una relazione di fiducia e di vicinanza. Una realtà che consente alle persone di sentirsi davvero accolte ed amate dentro la loro fragilità, non “nonostante”.
Emozionante il momento finale in cui tutti i presenti sono stati invitati a sporcarsi le mani immergendole dentro le ciotoline di farina poste sopra l’altare; una metafora della responsabilità e dell’impegno che ciascun cristiano è chiamato a prendere davanti a Dio se ne vuole essere alla sequela.
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