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di Silvio Cacciatore
La Calabria ed il suo litorale non ha nulla da invidiare alla Pianura Padana, nemmeno la nebbia.
Strano fenomeno meteorologico quello che è avvenuto oggi attorno alle 16.30 sulla costa dell’Area Grecanica, la quale per diverse ore, è stata avvolta da una fitta nebbia, denominata dai metereologi “nebbia d’avvezione”.
Questo particolare tipo di nebbia si verifica quando una massa di aria più calda scivola su una sottostante massa d’aria fredda che ne provoca l’immediata condensazione e di conseguenza la nebbia, ed infatti generalmente questa cammina a raso sul filo del mare fino ad invadere gli arenili e tutto l’entroterra costiero fino a qualche chilometro verso l’interno.
Quando si parla di nebbia, il nostro pensiero va subito alle zone di campagna della Pianura Padana nei mesi invernali, dove questo fenomeno è più frequente. Tuttavia non bisogna dimenticare che la nebbia può presentarsi anche in zone a lei meno consone, come su uno specchio di mare davanti ad una bella spiaggia.
Non è infatti una novità, né necessariamente uno strano fenomeno dovuto ai cambiamenti climatici. Episodi simili sono già avvenuti in passato: i pescatori infatti, nella loro tradizione, chiamavano questo fenomeno la “lupa“, molto temuta soprattutto se ci si imbatteva in essa in alto mare, perdendo quindi l’orientamento e rimanendo alla mercè delle grosse navi.
Si ringrazia per la foto Frank Fiumanò
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Si, la lupa è un fenomeno normale, tipico, d’altronde, del contesto dello Stretto di Messina e del litorale della Toscana meridionale, ma, in questo caso, tale fenomenologia è un’anomalia, figlia della bizzarra situazione meteorologica di questo febbraio, in cui si sono registrate e si registrano temperature insolitamente calde e da record; tali fenomeni, infatti, sovente si presentano nei mesi primaverili.