“Cosa accadrà domani?” di Virginia Iacopino

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Gli Armeni, un tempo popolo guerriero, entrati in lotta con la chiesa greco-orientale, si unirono a quella romana occidentale, ma mantennero i loro riti mescolando le antiche fonti del Vecchio e Nuovo Testamento.

I simboli da loro più usati erano il segno dei pesci,del leone,dell’acqua che costituivano i loro talismani;successivamente l’emblema prevalente fu la croce.
Costantino attribuì la sua vittoria contro Massenzio alla visione della croce su cui c’era scritto:con questo segno vincerai.

Non è raro assistere ad atleti che baciano la crocetta appesa al collo prima della competizione sportiva.

La croce,
da simbolo di dolore si è trasformata in talismano di speranza e di scaccia mali.

Papa Leone XI, perseguitato dalle streghe notturne che lo insidiavano, le scacciava facendosi il segno della croce.
Stelle, pianeti, pietre, piante, sogni sono ancora punti di riferimento dell’astrologia che contrasta con l’astronomia.

San Tommaso trova la scappatoia affermando che gli astri influenzano gli uomini nel loro agire ma non lo costringono a credere.
La scala misteriosa del sogno divinatorio di Giacobbe unisce cielo e terra, spirito e materia.

Isaia predisse la distruzione del cielo malizioso che si sarebbe arrotolato come un libro avvolgendo in esso tutto l’esercito malefico precipitandolo.

Cassandra, profetessa di sventure, affermava il vero ma non era creduta;inutilmente si oppose all’ingresso del cavallo di legno in Troia.

La Sibilla cumana scriveva i suoi responsi sulle foglie e poi le affidava al vento perchè venissero interpretati.

Pitagora affermava: la stella a cinque punte capta l’amore,getta via il malocchio e dà forza e potere; l’occhio spalancato inscritto nel triangolo rappresentava Dio Padre.
Le disgrazie, la gloria, la rovina, i dolori erano teologia mistica.

Quando poi la religione cristiana raggiunse la stabilità sociale il fenomeno profetico s’indebolì e piano piano si sganciò da tantedenze pagane e il vuoto lasciato si riempì di astrologi.

Sono molti a credere ai talismani costruiti sotto l’influsso benefico dei sette pianeti e a tale scopo li acquistano;credono anche al buon auspicio dell’uccello che vola in alto e al cattivo auspicio se vola in basso;porta bene se vola da destra,porta male se vola da sinistra.

Il canto diurno degli uccelli è positivo,quello degli uccelli notturni è negativo.

Il valore della sincera preghiera di qualsiasi religione non può essere negato, calma la turbolenza dei conflitti mentali provocando così uno stato armonioso e speranzoso.
La preghiera non dev’essere una cantilena ma un atto di silenziosa meditazione; è così che si entra in comunione con lo spirito universale che alberga in ognuno.

Se avete acceso un grosso ceppo natalizio che deve incessantemente ardere fino all’Epifania e se su di esso gettate erbe, incenso, sale, chicchi di grano ecc., rideteci sopra se bruciando non cadono dentro la stanza come buon auspicio, ma non riempitevi di tristezza se saltano di traverso e non bruciano senza scoppiare.

Giordano Bruno amava il fuoco, il sole; si concentrava mentalmente e riusciva a catturare la luminosità positiva del suo io.

Non impelagatevi con le preghiere contro gli spiriti maligni, sono millenarie cantilene piene di scongiuri,tutte sintetizzano in: “in nome dello Spirito Santo ti caccio, ti distruggo e annullo ciò che è stato fatto contro di me”.

Drago rosso, azzurro, bianco, volante, ti ordino di andare nell’occhio più grosso di un rospo, accecalo e fallo volare lontano.
Sappiate che la leggenda vuole che se due giovani sposi s’imbattano sulla porta della chiesa in un rospo la loro unione sarà tranquilla e feconda. Aggiungo io: “Non siate scontrosi e scabrosi contro il rospo; è una creatura e se gli chiedete il suo parere circa la bellezza della sua femmina vi dirà: occhi grossi e sporgenti, gola larga e piatta e insieme alla mia bella, canto il nostro cricri cracra, inno d’amore”.

Buon 2016.
Virginia Iacopino

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