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Attraverso la sentenza del 7 marzo 2014, ricorso n. 277, il Tribunale amministrativo di Reggio Calabria ha annullato l’interdittiva antimafia emessa dalla prefettura verso la Cooperativa Rinascita esattamente un anno fa e sospesa in via cautelare nello scorsa mese di luglio.
Per la Cooperativa termina così un incubo durato esattamente un anno.
Un anno forse tra i più duri dei venticinque di vita della coop, tra crisi di settore che ha portato a ricorrere alla cassa integrazione e pregiudizi derivanti da diversi accenni nelle relazioni di scioglimento dei comuni di Melito e di Reggio che facevano presupporre l’incredibile soprattutto per i cinquanta onesti soci e dipendenti che pur sofferenti per un notevole arretrato di stipendi, non hanno mai arretrato sul versante della motivazione e del rispetto verso gli utenti affidati.
Mario Alberti afferma: “Come Presidente pro tempore, nel mentre tiro il fiato dopo un anno paradossale, mi ritengo orgoglioso dei miei colleghi, ai quali viene finalmente restituita la dignità di persone oneste, indipendenti e soprattutto contro senza ma e senza se ogni mafia che strozza i nostri territori”.
La Rinascita nel mentre lotta per i diritti degli oppressi, oggi come oggi sempre più numerosi, lotta contro gli oppressori, tutti i giorni e su tutti i fronti. Questo come Presidente affermo con forza ed orgoglio. Adesso l’incubo è finito.
L incubo più strano e inaccettabile. Il più doloroso. Adesso rimangono i normali problemi di chi lotta tutti i giorni per l’occupazione, concreta opposizione alla ndrangheta che ci vuole tutti servi, e per i diritti degli oppressi sempre più oppressi in un mondo disattento.
Grazie a tutti, veramente a tutti. Da domani una nuova sfida ci attende, ma affrontabile con le armi della coesione e dell’impegno”.
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