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Convegno Nazionale AIIC svolto a Catanzaro. Tra i protagonisti dell’organizzazione un Ingegnere melitese: Carmelo Minniti.
Convegno nazionale AIIC a Catanzaro
Il XIX Convegno Nazionale dell’Associazione Italiana Ingegneri Clinici (AIIC) si è svolto quest’anno in Calabria, a Catanzaro, presso l’Univ. degli Studi Magna Graecia. Una tre giorni, dal 16 al 18 maggio 2019, dal titolo “Tecnologie, accessibilità, esiti: l’ingegneria clinica per una sanità di valore”. Tra i protagonisti dell’organizzazione c’era anche un Ingegnere melitese: Carmelo Minniti, che ci racconta la sua esperienza.
Tra gli organizzatori il melitese Carmelo Minniti
Il Convegno a Catanzaro – spiega Minniti – rappresenta una sfida vinta; una sfida lanciata in primis dal Presidente Nazionale dell’Associazione, l’ing. Leogrande, che nel corso di alcuni seminari organizzati negli anni in Calabria ha avuto modo di apprezzare le grandi potenzialità della nostra terra, anche per ciò che riguarda la nostra professione; ed ha da subito intravisto la possibilità di realizzare la principale assise dell’Associazione proprio qui. Io, assieme al collega Ing. Aldo Mauro, in qualità di referenti regionali dell’associazione, ho avuto l’onore di presiedere il comitato organizzatore.
Grandi numeri per il convegno AIIC a Catanzaro
Numeri da capogiro: oltre 1.200 iscritti, 230 tra relatori e docenti per oltre 40 sessioni; 14 corsi di formazione; 162 lavori scientifici presentati per l’Health Technology Challenge; 80 aziende di livello internazionale che sono intervenute con oltre 350 tra ospiti ed addetti ai lavori che hanno esposto e presentato tutte le ultime novità tecnologiche del settore; dalla robotica ai servizi integrati, dalla riabilitazione ai sistemi di degenza; dal monitoraggio dei parametri alla sterilizzazione, ecc… . Ma non solo, all’interno del Convegno sono state realizzate iniziative che definire collaterali è veramente riduttivo: a partire dall’HT Challenge; ma anche la prima edizione della Race for Health nella meravigliosa cornice del Parco della Biodiversità; Il Design Thinking e l’evento accreditato ECM sull’HTA.
Il tutto all’interno di una location particolare, il Policlinico universitario di Germaneto.
Si, una location del tutto inusuale per il nostro convegno che ha bisogno di spazi enormi ed una organizzazione dedicata per nulla banale. Ed a questo proposito non si può non riconoscere al Magnifico Rettore Prof. De Sarro di aver avuto il merito di aver sposato sin da subito l’iniziativa ed aver garantito attraverso il personale della Magna Graecia, docenti, personale tecnico ed aziende fornitrici, il massimo impegno e supporto per la realizzazione dell’evento. Location inoltre dall’alto valore simbolico poiché inserisce la figura dell’ingegnere clinico nel suo contesto naturale a stretto contatto con le Professioni sanitarie che nell’università catanzarese trovano l’humus per dei percorsi formativi di qualità: penso ad esempio ai corsi di laurea in Medicina; Scienze Infermieristiche; Farmacia; ed ovviamente Ingegneria Biomedica.
Ma cos’è L’ingegneria Clinica, di che si occupa nello specifico?
L’Ingegnere Clinico è quel professionista che partecipa alla cura della salute e garantisce un uso sicuro, appropriato ed economico delle tecnologie nei servizi sanitari. È quindi specializzato nell’ottimizzazione della gestione delle apparecchiature elettromedicali. Il suo compito è bilanciare la necessità di ottimizzazione della spesa sanitaria e la qualità del servizio al paziente finale. Per questo motivo compie studi molto trasversali, che vanno a toccare il mondo tradizionale dell’ingegneria, della sanità e anche dell’economia gestionale. E tanto altro…
Come si sposano i concetti di Valore, Accessibilità ed Esiti in Sanità, nel titolo del convegno, in una regione come la Calabria?
Parlare di valore vuol dire valutare la Sanità in modo diverso, considerare quindi quelle prestazioni in grado di dare valore aggiunto al paziente utilizzando al meglio le tecnologie. Le tecnologie sono innovazione e quelle appropriate, che generano salute, devono essere oggetto di valutazione. E devono anche essere gestite da professionisti con le competenze adeguate. Questo convegno ha dimostrato che la Calabria, se si deciderà finalmente di premiare il merito, ha la capacità di invertire la rotta anche in termini di accessibilità alle tecnologie. E quindi accessibilità alla diagnosi ed alle cure adeguate.
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