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Convegno a Melito Porto Salvo: “La Domenica, giorno del Signore”. Don Giovanni Zampaglione: “Sarà un momento per riflettere tutti insieme”.
Convegno a Melito Porto Salvo (RC)
Le parrocchie “Santissima Trinità” di Marina di San Lorenzo e “Maria Santissima Annunziata e San Nicola di Bari” di Roghudi Nuovo. In collaborazione con l’Associazione culturale “Oltre il Sipario” organizzano per giovedì primo marzo alle ore 18:30 presso la sala Convegni della Casina dei Mille di Melito Porto Salvo il convegno dal titolo: “La Domenica, giorno del Signore… riprendiamoci la Domenica, giorno della festa, del riposo e gioia dei Cristiani”. Moderatrice della serata sarà: Maria Manti, corrispondente de “Il Quotidiano del Sud”.
L’invito di Don Giovanni Zampaglione
“Abbiamo fortemente voluto questo convegno a Melito Porto Salvo – afferma il parroco don Giovanni Zampaglione – per riflettere anzitutto, sull’importanza della Domenica come giorno del Signore. Purtroppo, sotto la spinta di una cultura consumistica, oggi la domenica è diventata il giorno del “week-end”. Dello svago e del divertimento. Si riempiono: gli stadi, le pizzerie, le discoteche. Ma la “TRISTEZZA” più immensa è vedere tanti supermercati aperti (non solo a Natale e Pasqua) durante la domenica”.
“Ebbene ci fermeremo a riflettere anche su questo aspetto”. Continua poi il parroco di San Lorenzo Marina. “La festa invece è un prezioso regalo di Dio. Un prezioso regalo che Dio ha fatto alla famiglia umana. Non bisogna rovinarlo tenendo tantissimi esercizi aperti. Impedendo così a tantissime famiglie di stare insieme, di ritrovarsi e di riscoprire i valori della famiglia. Per trattare questo argomento abbiamo scelto Don Antonio Cannizzaro, parroco di S. Elia, profeta in Condera, esperto di Liturgia e Maestro delle Celebrazioni liturgiche. Don Antonio ha operato per tanti anni nella nostra arcidiocesi di Reggio – Bova”.
“Mi auguro che al convegno a Melito Porto Salvo ci sarà tantissima partecipazione da parte di coloro che vorranno approfondire questo argomento molto attuale”. Così, conclude Don Giovanni Zampaglione.
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