Condofuri, Iaria e Vadalà scrivono al Presidente del Consiglio comunale

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Riceviamo e pubblichiamo:

Egregio Presidente,
ci perdoni se richiamiamo la Sua attenzione in questi giorni di solleone, ma quel che ci spinge a rivolgerci a Lei sono i gravi accadimenti recenti, oltreché una serie di omissioni ed inadempienze pregresse, che impongono una presa di posizione netta e non più rinviabile utile a circoscrivere la cornice entro la quale, noi “miseri” consiglieri di minoranza, siamo costretti ad agire.
Poichè trattasi di vicende importanti per la vita democratica del paese, abbiamo deciso, inoltre, di comunicare nella forma di lettera pubblica, di modo tale da rendere il più trasparente possibile il nostro agire.
Veniamo ai fatti. La convocazione in via d’urgenza dell’ultimo Consiglio, è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso: con un preavviso di appena 24 ore, Lei ha riunito il Consiglio per discutere argomenti che afferiscono “esclusivamente” all’ordinaria amministrazione, mettendoci, di fatto, nella condizione di non poter esaminare gli atti. Essendo ben nota la scadenza di tali adempimenti, non vi poteva essere una condizione d’urgenza, ma solo negligenza della maggioranza, incapace di rispettare le scadenze di legge.

Il 30 luglio è scaduto anche il termine per l’approvazione del bilancio di previsione, ma per questa gravissima inadempienza non c’è stata alcuna convocazione d’urgenza del Consiglio… Lei, poi, si era pubblicamente impegnato per farci avere le passwords di servizio necessarie ad accedere al protocollo ed al sistema contabile dell’Ente, onde consentirci di esercitare le funzioni di vigilanza e controllo: sono trascorsi tre anni ma le passwords nessuno le ha viste!

Le avevamo chiesto di invitare il Presidente del G.A.L. Area Grecanica nella seduta dedicata al rinnovo del C.d.A., al fine di ottenere chiarimenti ed informazioni, ma Lei si è opposto! Nell’anno 2013 il Consiglio ha approvato all’unanimità un ordine del giorno che prevedeva la videoregistrazione integrale delle sedute: dopo più di due anni i Consigli non sono ancora registrati e sconcertante è la Sua indifferenza rispetto a tale eclatante omissione in atti d’ufficio.

Un Consigliere ha denunciato nell’aula Consiliare l’esistenza di un patto tra mafia, politica e massoneria che impedisce l’emergere della verità sulla scuola Bachelet senza che Lei, Presidente dell’Assemblea, sentisse il bisogno di proferire in merito una sola parola! Così come silente è rimasto allorquando sono state denunciate dai Consiglieri di minoranza le violazioni di legge perpetrate dalla maggioranza!
Potremmo continuare a lungo, ma sarebbe noioso…

Noi l’accusiamo, signor Presidente, di essere complice consenziente di coloro che stanno gestendo l’Ente con superficialità ed arroganza!

Noi l’accusiamo, signor Presidente, di aver utilizzato la carica ricoperta per tamponare le crepe apertesi nella coalizione di maggioranza!
Noi l’accusiamo, signor Presidente, di agire non da Presidente di tutti i Consiglieri, ma di una parte soltanto!

Noi l’accusiamo, signor Presidente, di aver scientemente fatto da scudo per sminuire le nefandezze compiute dalla maggioranza!
Noi l’accusiamo, signor Presidente, di essere il responsabile principale del clima di tensione creatosi negli ultimi giorni in Consiglio!

Lei si è ridotto, signor Presidente, a condurre i Consigli comunali alla stregua di una riunione “di partito”, laddove chi non è d’accordo con la posizione del “capo” deve essere assolutamente zittito e messo all’angolo e la sua opinione mistificata. Ciò è accaduto, ancora una volta, l’altro giorno quando Lei ha accusato i sottoscritti di aver speculato sui problemi familiari del Vice Sindaco: ha mentito sapendo di mentire. Un falso storico e morale, che la dice lunga sulla faziosità con la quale Lei sta conducendo i lavori!

Le chiediamo, signor Presidente, di vestire, anche solo per un momento, i nostri panni in questi anni: comprenderebbe, così, lo sdegno e la profonda amarezza con la quale scriviamo queste righe e, probabilmente, approverebbe…

Eppure il nostro paese avrebbe bisogno di coesione. Eppure questo ce lo siamo ripetuto tante volte. Eppure abbiamo dimostrato, in questi anni, di svolgere il nostro compito con capacità propositiva che non ha eguali.

Eppure, eppure, eppure…
Tanto era doveroso rappresentarLe, signor Presidente, per aiutarla ad evitare di incappare nello stesso errore di coloro i quali, ritrovandosi al proprio fianco alcuni scomodi compagni di viaggio che camminavano più veloci, cercarono di azzopparli ma, maldestri com’erano, finirono per automutilarsi. E non camminarono più!

Con Osservanza

I consiglieri
Tommaso Iaria
Antonino Vadalà

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