Questo post é stato letto 38020 volte!
“Riforma Costituzionale: per confrontarSi”, è stato questo il titolo del dibattito, promosso dalla locale sezione del Partito Democratico “Pio La Torre” di Condofuri e dal Comitato locale per il Sì in vista del Referendum Costituzionale del quattro dicembre.
L’iniziativa, coordinata dal Capogruppo di Maggioranza Rocco Ermidio, ha preso avvio con i saluti del Sindaco di Condofuri e Consigliere Metropolitano, Salvatore Mafrici.
“A partire da questa serata si apre per noi un periodo di confronto sul territorio sui temi referendari – ha spiegato – portando avanti le ragioni del Sì, nella piena consapevolezza di quanto una eventuale affermazione positiva il quattro dicembre potrebbe dare slancio e concretezza finalmente alle riforme agognate ed inseguite da decenni con numerosi tentativi non andati a buon fine. Bisogna sviscerare le motivazioni della riforma, perché quello che sto e stiamo notando è che c’è molta disinformazione in vista di un appuntamento così importante.”
Successivamente, Rocco Ermidio ha ceduto la parola ad Antonino Spadaro, Professore ordinario di Diritto Costituzionale, presso l’Università “Mediterranea” di Reggio Calabria.
“L’appuntamento referendario – ha esordito – sta diventando una “guerra di religione”: ci sono scontri incredibili in cui i sostenitori di entrambi i fronti stanno dicendo il falso, perché sono poco informati sui contenuti della proposta di riforma costituzionale”.
“Il Referendum – ha evidenziato – avrà una conseguenza politica, ma bisogna entrare nel merito cercando di evitare preconcetti. Per evitare tutto ciò, personalmente, non ho aderito a nessuno dei due fronti, non ho nemmeno firmato la lettera dei costituzionalisti, ma nemmeno il documento di giuristi del Sì”.
Entrando nel vivo della sua relazione, Spadaro è partito da una parola chiave: “bilanciare”, perché ha spiegato: “dobbiamo bilanciare le cose buone e le cose non buone della riforma referendaria. Essa darà grandi benefici, ma naturalmente c’è qualcosa che ancora non è chiaro”.
“Se dovesse vincere il Sì – ha continuato – uno dei punti deboli riguarderà il Senato: non si capisce come saranno eletti i Senatori, ad oggi non lo sa nessuno, tanto che è altrettanto falso e strumentale dire ora che non verranno scelti dai cittadini…non si può dire ad oggi! La riforma su questo punto è scritta male, si sarebbe dovuta scrivere più chiaramente, ma non è questo un difetto mortale, anzi.”
“Questa riforma per il resto è molto positiva: snellisce l’apparato dello Stato; non tocca la prima parte della Costituzione – i principi fondamentali – dunque non è vero che viene stravolta la Carta Costituzionale. Gli articoli scenderanno a 131.”
Inoltre, per alcuni aspetti, secondo Spadaro questa riforma farà tornare la Carta Costituzionale ai suoi vecchi valori, come nel rapporto tra Stato e Regione: “quest’ultima avrà più potere rispetto a quelli che li conferisce tutt’oggi la Corte Costituzionale.”
Continuando ha posto un interrogativo alla platea: “Questo Parlamento, con l’attuale legge elettorale, poteva fare questa riforma?”
“Certo – ha risposto – il Parlamento è legittimato anche se la sua legge elettorale è stata dichiarata illegittima dalla Corte Costituzionale.”
Tra i sindaci presenti vi erano: Santo Monorchio (Bagaladi), con l’Assessore Alessio Sofia; Domenico Penna (Roccaforte del Greco), Vincenzo Crupi (Bova Marina), Antonio Principato (Staiti) e Franco Moio (Brancaleone); il Vicesindaco di Bova Marina Antonio Stilo; la dott.ssa Anna Scordo, Consigliere Comunale di Bova Marina; Caterina Rossi, Consigliere Comunale di Bagaladi; il Vicesindaco di Condofuri Giulia Naimo, l’Assessore Trapani e l’Assessore Barreca di Condofuri ed il Consigliere Comunale Bruno Maisano di Condofuri.
Le conclusioni della manifestazione sono spettate al Sindaco della Città Metropolitana, Giuseppe Falcomatà, il quale ha posto l’accento sui tanti pregi di questa proposta di riforma: “non fatevi portare sul terreno della demagogia e dei populismi, ma badate al merito delle questioni: finalmente con la vittoria del Sì il quattro dicembre potremo fare un passo avanti nella direzione di un sistema parlamentare più moderno ed efficace con il superamento del bicameralismo paritario; ridurremo i politici ma non la Politica, quella con la P maiuscola, che anzi ne uscirà rafforzata da questa riforma, se si pensa soprattutto che essa sia il vero strumento per cambiare le cose e non lasciarle sempre ferme al palo come “i soliti noti” vorrebbero.”
Questo post é stato letto 38020 volte!