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Il Comitato Futuro Sicuro, diretto da Paolo Campolo, dopo essersi confrontato con gli altri Comitati pro Centrale, si dice certo che la SEI non mollerà l’idea del Progetto di Saline.
Certo, la sentenza del Tar Lazio è una delusione cocente, ma è pur sempre il primo grado della giustizia amministrativa, commenta Campolo. Siamo fiduciosi che in sede di appello al Consiglio di Stato le cose ritorneranno per come è giusto che siano, ovvero con il pieno e completo riconoscimento al grande lavoro ed al rispetto di tutte le prescrizioni che la Legge prevede per la realizzazione di un Progetto di tale portata, che sarà in grado di cambiare volto ad un territorio da decenni abbandonato al suo destino.
Siamo convinti che la Sei saprà dimostrare nella opportuna sede d’appello che il Tar Lazio ha decisamente errato, ritenendo che la SEI non abbia adempiuto a tutte le procedure secondo le normative vigenti.
La realizzazione della Centrale è l’unica e ultima spiaggia per il nostro territorio e soprattutto per i giovani che credono in un futuro in questa terra. La sua mancata costruzione significherebbe perdere l’ultimo treno utile. Al suo posto , con i politici che ci ritroviamo in Calabria da anni, l’unica alternativa possibile ( una provocazione bella e buona ) potrebbe essere quella di costruire il più grande “Resort Profughi” d’Europa, considerata la “Vocazione Turistica” che viene sempre sbandierata da chi sa fare solo promesse e fiumi di parole, senza poi puntualmente mai mantenerle. Saremmo così invasi da turisti stranieri che con grande voglia arrivano in massa da ogni dove dell’Africa….Perchè se aspettiamo che i turisti vengano invece dall’altra parte, ovvero dal Nord Europa, allora vuol dire che crediamo anche che l’asino vola…..!!!
I Comitati favorevoli alla Centrale non si arrendono alla incomprensibile sentenza del Tar Lazio, e rilanciano con la dichiarazione che nelle prossime settimane una delegazione cercherà di farsi ricevere dal Presidente del Consiglio Renzi, per fargli vedere le oltre mille firme raccolte a favore del Progetto e per sensibilizzarlo a venire a vedere come è ridotta quella parte di territorio che senza una vera realtà che possa riaccendere la speranza di un futuro per i suoi abitanti, affonderà per sempre.
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