Chorio di Roghudi, stalle fantasma e vacche sacre: una denuncia

vacche sacre

Questo post é stato letto 111910 volte!

Gli Agenti del Comando Stazione Forestale di Bagaladi, coadiuvati da personale del Comando Stazione di Melito di Porto Salvo, nel corso di un’attività coordinata dalla Prefettura di Reggio Calabria per il contrasto al fenomeno delle “vacche sacre” e delle “stalle fantasma” che provoca gravi problemi di sicurezza alimentare (rischio di brucellosi) e di incolumità pubblica (rischio di incidenti stradali), hanno accertato la presenza in un recinto di animali caprini, in località Chorio di Roghudi (RC), ricadente nella zona di protezione dell’Ente Parco Nazionale dell’Aspromonte.

vacche sacre
vacche sacre

Mentre il personale stava procedendo ai rilievi fotografici e di geoposizionamento, in attesa dell’arrivo del personale veterinario dell’ASP di Reggio Calabria per procedere all’identificazione degli animali mediante lettura del microchip, giungeva sul posto un 19enne, nato a Melito di Porto Salvo, accompagnato dal fratello minorenne, che dichiarava che gli animali erano di proprietà del padre, e in seguito alla specifica richiesta di poter visionare il Registro di carico e scarico aziendale affermava di non esserne in possesso.

A tal proposito, la normativa prevede che i detentori di animali debbano tenere un registro aziendale che oltre alle informazioni anagrafiche dell’azienda e sulla gestione della movimentazione degli animali deve contenere specificatamente il codice di identificazione di ogni animale, l’azienda di nascita, l’anno di nascita, mese e anno del decesso dello stesso nell’azienda.

Le verifiche nell’allevamento hanno permesso di rinvenire circa 260 caprini, di questi 209 risultavano privi di qualsiasi sistema di identificazione (marchio auricolare e bolo endoruminale elettronico), il codice aziendale dell’allevamento risultava attribuito a un’attività cessata ad aprile del 2015, era inoltre presente agli atti dell’Ufficio Veterinario una segnalazione relativa alla mancata esecuzione di un’ordinanza di abbattimento di 5 caprini affetti da brucellosi (due dei quali rinvenuti nel recinto) in data 19 febbraio 2015 e risultava una denuncia di smarrimento di 59 caprini presentata dal proprietario datata 12 febbraio 2015.

Gli animali che risultavano denunciati sono stati però rinvenuti all’interno dell’allevamento controllato, secondo una prassi purtroppo ormai consolidata di denunciare lo smarrimento del proprio bestiame prima delle verifiche sanitarie di profilassi obbligatoria effettuate dalle Aziende Sanitarie Provinciali. Tali verifiche, svolte con cadenza annuale, attraverso prelievi ematici accertano lo stato sanitario degli animali, per contrastare le patologie di maggior rilevanza quali Brucellosi, Leucosi e Tubercolosi.

A conclusione delle indagini il personale C.F.S. ha deferito il proprietario degli animali, un 46enne nato a Roghudi e residente a Roccaforte del Greco alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Calabria per i reati di ricettazione, diffusione di malattie infettive e false dichiarazioni rese a un pubblico ufficiale.

Questo post é stato letto 111910 volte!

Author: redazione.news

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *