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«Un impedimento giuridico molto forte alla costruzione della centrale a carbone di Saline Joniche (Reggio Calabria). Legittimo l’entusiasmo di comitati e associazioni che finora hanno lottato assiduamente e nell’unità». Lo dice Dalila Nesci, deputata calabrese del Movimento Cinque Stelle, commentando la notizia sull’esito del referendum nel cantone svizzero dei Grigioni – che possiede il 58% delle quote della società proponente Repower – sfavorevole alla realizzazione dell’opera.
La parlamentare aggiunge: «Naturalmente sono contenta, come i ragazzi che hanno sposato la battaglia per la tutela dell’ambiente e del territorio. Occorre rimanere sempre vigili, però, per evitare che si realizzi l’opera con la vendita di quote da parte di Repower».
Nesci conclude: «Da questa vicenda arriva una lezione. Sono stati dei cittadini svizzeri a decidere per noi calabresi. Ciò la dice lunga su quanto contiamo nel nostro Paese. Mentre in Svizzera il referendum popolare ha un peso determinante, qui, in Italia e nel suo Sud più estremo, la volontà dei cittadini non è tenuta in alcuna considerazione. Si veda il Tav. Noi M5S ci impegneremo con tutte le forze democratiche per portare il cittadino al centro delle decisioni pubbliche».
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