Centrale a carbone Saline, SEI firma patto con Sindacati per lo sviluppo territoriale

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Riceviamo e pubblichiamo:

I Sindacati Nazionali di categoria del settore elettrico – Filctem-CGIL, Flaei-CISL e Uiltec-Uil – hanno firmato con SEI S.p.A., rappresentata dall’A.D. Fabio Bocchiola e dal Consigliere Delegato Luca Poggiali, un patto per lo sviluppo territoriale legato al progetto della centrale a carbone di ultima generazione di Saline Joniche (RC).

Grazie a questo accordo viene istituito un nuovo coordinamento (che si aggiunge a quello già creato con Confindustria Reggio Calabria) tra la Società e le sigle sindacali nazionali che prenderà la forma di un tavolo di confronto tra le parti firmatarie con incontri a cadenza indicativamente trimestrale. Le ragioni di tale accordo si ritrovano, come recita il testo “nella valenza strategica riconosciuta al Progetto e la grande importanza che questo potrebbe avere soprattutto in termini di sviluppo e quindi di ricadute occupazionali sia nella fase realizzativa che in quella successiva di esercizio commerciale, nonché di contributo alla riduzione del costo medio dell’energia elettrica in Italia”. 

“Si tratta di un altro importante passo avanti per il Progetto – ha dichiarato Fabio Bocchiola. Dopo aver avuto la certificazione del Ministero dell’Ambiente sulla positiva compatibilità ambientale del Progetto, con la firma di questo protocollo portiamo al centro del confronto le tematiche occupazionali connesse alla Centrale e al suo indotto. Nei giorni scorsi lo Svimez ci ha ricordato che il Sud è a rischio desertificazione industriale: nel primo trimestre 2013 il Meridione ha perso 166mila posti di lavoro rispetto all’anno precedente. Con questo patto, insieme a quello firmato il mese scorso con Confindustria RC, la Società si impegna a utilizzare nuovi strumenti per massimizzare le ricadute del progetto SEI, consci che la ripresa economica passa necessariamente attraverso grandi iniziative imprenditoriali, come quella della centrale di Saline che da sola, senza quindi contare l’indotto, è in grado di creare centinaia di posti di lavoro sia in fase di cantiere sia a regime. Stiamo parlando di una grande Progetto industriale che – giova ricordarlo – non costa nulla al contribuente”.

“In uno scenario economico dove i tassi di disoccupazione non fanno che crescere, particolarmente quelli giovanili e soprattutto in una regione come la Calabria, ed a fronte di un investimento che ha ottenuto il via libera dal Governo, come sindacati abbiamo ritenuto indispensabile vincolare l’impresa a precisi impegni sul versante occupazionale e dello sviluppo sostenibile del territorio cointeressato al fine di invertire questo trend negativo. Quanto congiuntamente sottoscritto testimonia questo impegno attraverso il sostengo ad un Progetto innovativo che da solo rappresenta più dell’1% del PIL della Regione. Un investimento con una doppia valenza: la creazione di un numero significativo di posti di lavoro stabili nel tempo, la diversificazione del mix energetico e la conseguente riduzione della bolletta elettrica sia a livello locale che nazionale”.

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