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Riceviamo e pubblichiamo:
Non è più tempo di tergiversare, il tempo sta scorrendo via inesorabilmente e qui da noi si continuano solo a fare “chiacchieri e tabacchieri i legnu”. E’ da oltre cinque anni che abbiamo davanti agli occhi un’opportunità reale, seria e concreta che darà un futuro ai nostri sogni, in altre parole quello di avere la possibilità di trovare un lavoro, un opportunità che farà da volano ad enorme indotto per una serie infinita d’attività parallele, permettendo così a migliaia di persone dei paesi di Saline Joniche, Melito Porto Salvo, Motta S.Giovanni, Roghudi, Bocale e dintorni, di non essere più costretti ad abbandonare la nostra amata Calabria per poter sopravvivere.
I risultati dell’ultimo rapporto dello SVIMEZ 2013 sono chiarissimi: la Calabria è all’ultimo posto per occupazione e reddito in Italia, numeri tragici, che rappresentano la disperazione di un territorio abbandonato dalla classe politica e dalle Istituzioni, che nella nostra provincia da anni ha trovato nella vicenda di Saline Joniche solo la scusa buona per fare “passarella” e vetrina pubblicitaria, promettendo ad ogni occasione decine d’interventi risolutori per l’”Area Grecanica”, ma sino ad oggi i risultati, sotto gli occhi di tutti, sono lo Zero assoluto!
Stiamo parlando del Progetto della Centrale a carbone della SEI, la società Italo-Svizzera che da lungo tempo ormai sta investendo uomini e risorse in questo Progetto d’eccellenza mondiale, pensato e ideato proprio per essere realizzato in un posto che è stato abbandonato da una vita da tutti e da tutto, dove ormai non restano che ruderi e ammassi di ferraglia abbandonati, terreni devastati, palazzine e capannoni distrutti e sventrati da vandali che hanno strappato anche le ultime pezzature di fili di rame e quant’altro ancora potevano servire da vendere per qualche euro al mercato dell’usato…
Andate a vedere questa zona, questo lembo di territorio dove insorgeva la famosa “fabbrica”, la “Liquichimica”.
Guardate bene tutto intorno, in primis verso il mare, dove vedrete non più un porto, che da anni non esiste più, ma solo il suo fantasma, uno stagno d’acqua putrida e puzzolente che qualcuno ancora vuol farci credere che non è così, fantasticando idee e progetti di rilancio spettacolari.
Il vero problema è che a Saline Joniche non c’è più un “Porto”, ma bisogna “Costruirlo nuovo di sana pianta”, per questo occorrono decine di milioni d’euro, non quegli interventi tappabuchi fatti finora o quelli ipotizzati da chi non vuole che sia data in concessione l’area alla società SEI, che per questo Progetto della Centrale ha depositato non parole , ma un elaborato tecnico-ingegneristico concreto per la costruzione del nuovo porto, che davvero cambierebbe tutta la fisionomia del territorio.
E allora sì che da subito si potrebbe parlare di nuova vita per i pescatori, che vivono del loro duro lavoro potendo contare su di una struttura portuale moderna ed efficiente, di una grande zona adibita a diporto di turismo per le barche , ed addirittura il Progetto ha inserito anche una lunga banchina sul molo per l’attracco delle navi da crociera.
Questo vuol dire offrire davvero una seria e reale possibilità di rinascita per il territorio. Ed intorno a questo primo ma fondamentale passo d’inizio del porto nuovo, la Sei con la realizzazione del modernissimo impianto della Centrale a carbone d’ultima generazione, che ha superato tutti i riscontri ed i test previsti dalla legge in materia di salute dell’uomo e dell’ambiente, per come certificato dalle Autorizzazioni Via e dal Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri regolarmente rilasciati, si andranno a creare centinaia di posti di lavoro per i tantissimi disoccupati ed inoccupati del luogo, che potranno così finalmente riuscire a pensare ad un futuro più sereno e tranquillo per le loro famiglie.
Ed il tutto con l’assoluta certezza che non vi saranno problemi alla salute ed all’ambiente, considerato che le accuse (quelle sì velenose) portate avanti dai contrari alla Centrale , sono tutte totalmente infondate, in quanto si riferiscono a paragoni con impianti vecchi ed obsoleti, quelli sì da chiudere o rigenerare, che nulla hanno a che vedere con l’ultra moderno impianto previsto per Saline, il quale sarebbe dotato della stessa identica tecnologia di quello di addirittura di 2.200 Megawatt, costruito ed inaugurato appena un anno fa nella verde Germania, vicino a Colonia, dove la “verde” politica locale ha verificato l’assoluta qualità e sicurezza della Centrale, ed ha pubblicamente elogiato la società costruttrice per la grand’opportunità offerta alla popolazione.
Fino ad oggi, non sono giunte dalla Germania notizie di morti, feriti e distruzioni ambientali di foreste, fiumi e quant’altro…!
Qui da noi invece, si continuano solo a fare promesse e parole, per cambiare tutto affinché non cambi nulla. Invece bisogna invertire quest’andazzo, ed a tal fine il Comitato Vederechiaro di Saline Joniche, unitamente a tutti gli altri favorevoli alla Centrale, si appresta ad organizzare una giornata d’informazione, in Piazza, per il territorio, dove saranno date tutte le indicazioni per far comprendere alla gente la grand’opportunità che il Progetto ed il suo indotto andrebbero a creare per le popolazioni della zona Jonica.
E’ ora che la popolazione si svegli, perché se si continua di questo passo probabilmente la SEI la sua Centrale la andrà a costruire in qualche altro posto, e allora sì che sarà notte fonda.
Comitato” Vederechiaro” – Saline Joniche
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