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La Zona di Capo dell’Armi è nell’elenco dei siti di importanza comunitaria per la regione biogeografica mediterranea , relativamente alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna. Sulla G.U. dell’UE 23.12.2016 risulta infatti, dopo l’aggiornamento, l’identificazione come Sito di importanza Comunitaria Capo dell’Armi con codice IT9350140 per un’estensione di ettari 68, in accoglimento di pregressa proposta (SIC ) italiana sulla base della Direttiva 92/43/CEE del Consiglio.
In questo periodo della Primavera torna gradito andare a passeggio in riva alla Costa Ionico-Grecanica , sul lungomare Cicerone di Lazzaro sino al Promontorio di Leucopetra (Leucopetra Promontorium ), oggi detto Capo dell’Armi, per ammirare i bianchi e spumeggianti flutti del mare dello Stretto di Messina dove ha inizio il mar JoniO. Quest’ultima Cima dell’ Appennino del suddetto Promontorio di Capo dell’Armi , in greco antico “Λευκοπέτρα ἀκρωτήριον “ Leukopetra Akroterion , veniva chiamata un tempo da’ Marinari “Punta di Tarlo” ed apparteneva alla Terra dei Bruzij , modernamente chiamata Calabria . Interessanti dal punto di vista scientifico è la costa a scogliera (coste di ripa) di Capo dell’Armi, che, per certi versi, rappresenta un terrazzo marino emerso di natura mio-pliocenica con notevoli fossili marini (coralli). Il sito Capo dell’Armi si configura come un ambiente molto arido con presenza di specie vegetali molto rare in Italia, come ad esempio la flora tipica di seguito elencata, unitamente a qualche esemplare di fauna, in molti casi assenti nel resto della penisola italiana .
Domenico Crea
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