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Una città da #cambiare: “Chiediamo le immediate dimissioni del sindaco Meduri e di tutta la sua maggioranza“.
Richiesta dimissioni del sindaco Meduri e della Maggioranza
Il movimento politico “Una città da #cambiare” torna a farsi sentire dopo le ultime novità che hanno portato il Sindaco di Melito Porto Salvo alla nomina di una nuova Giunta.
“Per senso di responsabilità e amore verso questo paese – si legge in una nota – chiediamo le immediate dimissioni del sindaco Meduri e di tutta la sua maggioranza. Un’armata Brancaleone che sta portando alla rovina il nostro comune. Un amore spassionato per le poltrone che non consente loro di prendere atto del disastro che hanno combinato e che continuano a peggiorare ora dopo ora”.
Una città da #cambiare: “Il primo cittadino cerca la “quadra” per rimanere dov’è”
“Il Sindaco che cerca la “quadra” per rimanere dov’è, senza pensare al bene di Melito; una vicesindaco che fa un passo indietro e due avanti […]. Non è più assessore alle Politiche sociali, quindi non risponde più del blocco di questo settore nevralgico per la tutela dei diritti; non è più assessore alla manutenzione e per questo nulla dice in merito alle fogne a cielo aperto che hanno invaso le strade e distrutto il nostro bene più importante, il mare”.
“”Un assessore che presenta dimissioni irrevocabili e che torna in giunta; pur continuando a definirsi “dimissionario irrevocabile”; un’altra assessore che dice di essere pronta a fare un passo indietro, ma rimane lì. Senza prendere atto dei danni all’ambiente ed al settore tributi che la sua attività ha provocato; le ultime assessoresse che non si smuovono dal trespolo grazie alle promesse fatte dal sindaco prima e dopo la campagna elettorale”.
Conclusioni di Una città da #cambiare
“Nessun senso di responsabilità. Ma solo l’ennesimo inganno ai danni di Melito. Questa nuova giunta, a termine, e senza deleghe ha il solo obiettivo di trovare il modo per uscire indenni da eventuali rilievi personali e patrimoniali da parte della Corte dei Conti. Non come vogliono far credere il tentativo di evitare il dissesto finanziario. Dissesto che si avvicina inesorabilmente ad ogni ulteriore minuto di permanenza di questa amministrazione.
Dimostrate di amare veramente questo paese e andatevene a casa. Chiedendo scusa a chi ha creduto in voi e a chi vi ha voluto comunque dare fiducia… perché amare il proprio paese significa riconoscere i propri limiti e mollare l’osso prima che si arrivi alla distruzione totale del buono che c’è!”.
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