Cala il sipario sulla festa patronale a Montebello Jonico

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Cala il sipario sulla festa patronale a Montebello Jonico. Don Giovanni Zampaglione assieme al Consiglio Pastorale parrocchiale di Montebello ha organizzato i diversi momenti religiosi: il Rosario e la Novena quotidiani.

L’aspetto civile è stato curato dall’associazione culturale Nicolaos Arghiropolous e ha previsto un concerto in ricordo del socio Pasquale Federico, concerto offerto dagli amici musicisti, con intervento del gruppo musicale “I tela di Ragno” di Bova. L’associazione ha, altresì, organizzato la degustazione di dolci, vino e prodotti della tradizione. A concelebrare la santa messa, oltre al parroco don Giovanni Zampaglione, anche don Giovanni Gattuso e don Lori Costarella.

Presenti anche rappresentanti delle Comunità di Masella e di altri paesi limitrofi. Nel saluto iniziale, don Giovanni Zampaglione ha ringraziato i sacerdoti che lo hanno affiancato nella celebrazione eucaristica, la sindaca Foti e l’amministrazione comunale di Montebello per la loro presenza.

“Don Giovanni Gattuso tra poco spezzerà la Parola di Dio e ci offrirà degli spunti su Maria, donna di speranza, ha annunciato don Zampaglione. Stasera per ognuno di voi chiedo a Maria di darci la grazia affinché imitandola, seguendo i suoi esempi, facendoci piccoli, possiamo essere presentati un giorno come pietre vive nel tempio della gloria, che è il Paradiso”. Subito dopo il signor sindaco ha ringraziato don Giovanni Zampaglione per l’invito e ha fatto riferimento al senso della comunità e del volersi bene.

“E’ bello vedere un parroco come don Giovanni Zampaglione – ha affermato il primo cittadino, che vuole aggregazione e comunione, e mira a vedere una comunità che deve stimarsi a vicenda e volersi bene”.

Don Giovanni Gattuso nella sua omelia ha posto al centro Maria, “la madre della speranza, quale simbolo che meglio esprime la speranza cristiana. Tutta la sua vita è un insieme di atteggiamenti di speranza, a cominciare dal “sì” del momento dell’annunciazione. Maria non sapeva come potesse diventare madre, ma si è affidata totalmente al mistero che stava per compiersi, ed è diventata la donna dell’attesa e della speranza”.

Subito dopo la Santa Messa i fedeli hanno vissuto un momento di aggregazione e comunione presso il salone parrocchiale, con canti e balli della tradizione. Alla fine della serata, non poteva mancare il tradizionale taglio della torta, dolci vari e tanto divertimento.

Di Claudia Pugliese

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Author: ntacalabria