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La Polizia provinciale di Reggio Calabria, nei giorni scorsi, durante le costanti e mirate attività di controllo, in tre distinte operazioni in materia di caccia, località “Pressocito” del Comune di Brancaleone, località “Cimitero” nel Comune di Bova Marina e località “Capo D’Armi” nel Comune di Motta San Giovanni, ha sorpreso L.G. di anni 27 di Reggio Calabria, A.L. di anni 42 di Bova Marina e S.S. di anni 77 di Reggio Calabria.
I primi due intenti ad esercitare l’attività venatoria con l’utilizzo di richiami elettromagnetici, espressamente vietati dalla Legge 11 febbraio 1992, n. 157, mentre S.S. sorpreso con un falco “cuculo” ferito, appena abbattuto, specie particolarmente protetta. L’esemplare ritrovato è stato consegnato al centro recupero animali selvatici di Messina per le cure del caso.
Dopo le formalità di rito i responsabili dei reati sono stati deferiti alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Calabria e Locri.
I fucili utilizzati, i richiami acustici con relativi amplificatori, le munizioni ed il capo abbattuto sono stati posti sotto sequestro e messi a disposizione dell’A.G.
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