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Riceviamo e pubblichiamo la lettera del Sindaco di Melito di Porto Salvo, Giuseppe Meduri:
Egregio Direttore,
Non è certamente una tempesta in un bicchier d’acqua quello che sta avvenendo in questi giorni al GAL “Area Grecanica”. E poiché le vicende del GAL (Gruppo di Azione Locale – società consortile che ha il fine di promozione dello sviluppo delle aree rurali) non sono cose da poco conto o di interesse esclusivo degli addetti ai lavori, chiedo alla sua sensibilità la disponibilità a dar voce ad alcune mie riflessioni.
E’ opportuno innanzitutto informare che i Gruppi di Azione Locale (GAL) sono associazioni di soggetti pubblici e privati che si costituiscono per consentire che la politica di sviluppo di un territorio rurale avvenga con la partecipazione di tutti gli attori locali.
In Calabria sono stati costituiti 13 GAL e anche nel territorio che va da Motta San Giovanni ad Africo si è costituita una società consortile chiamata GAL “Area Grecanica”.
Soci del GAL “Area Grecanica” sono per la parte pubblica 17 comuni, 3 Istituti comprensivi, il Parco dell’Aspromonte, l’Università Mediterranea, la Camera di Commercio di Reggio Calabria e Calabria Verde; i partners di parte privata sono oltre che Confagricoltura, Copagri, Cisl, Coldiretti, Confesercenti, Legacoop associazioni culturali, cooperative sociali, consorzi ed aziende agricole.
Passando alle questioni attuali, trascurando per il momento una puntuale analisi del passato, è da segnalare come una delle principali attività che di recente il GAL “Area Grecanica” ha svolto sia stata quella dell’elaborazione del piano di azione locale (PAL).
In pratica l’Unione Europea nel 2015 ha approvato e finanziato un Programma di Sviluppo Rurale (PSR) presentato dalla Regione Calabria per le annualità 2014- 2020.
Tale programma prevedeva che lo sviluppo delle zone rurali fosse sostenuto con il contributo delle forze locali ( pubbliche e private) che associate in gruppi di azione locale dovevano progettare e gestire gli interventi per lo sviluppo (PAL).
Il GAL “Area Grecanica ha partecipato alla selezione indetta dalla Regione presentando nel settembre del 2016 una propria proposta di PAL che in ottobre del 2016 è stata ammessa a finanziamento per circa 3,5 milioni di euro.
Vibranti voci critiche si sono levate in relazione al metodo poco partecipato con cui è stata costruita la proposta progettuale del PAL; tale modo di operare, si lamenta che abbia fatto si che alcune misure di aiuto alle singole aziende siano state escluse a favore di interventi fumosi identici a vecchie progettazioni concluse senza risultati apprezzabili.
Tali critiche sono state mosse dal Circolo culturale Apodiafazzi, socio del GAL per bocca del suo presidente il dott. Carmelo Giuseppe Nucera che fu stimato Sindaco di Bova, valente sindacalista e membro del Consiglio di Amministrazione del GAL.
Nucera nell’evidenziare in una nota del 19 maggio c.a. la generale mancanza di confronto con i soggetti dell’Area, lamenta anche che le decisioni siano state assunte fuori dagli organismi direttivi e che pertanto il PAL si possa rivelare un inutile sperpero di soldi e una ulteriore penalizzazione per la piccola imprenditoria del territorio.
In relazione a queste osservazioni, sulle quali è necessario aprire un ragionamento anche autocritico (e mi rivolgo in primo luogo a me stesso e ai miei colleghi Sindaci che spesso abbiamo saltato gli appuntamenti), mi sia consentito di svolgere una sola modestissima osservazione, anche in quanto piccolo proprietario di una coltivazione di bergamotto (realizzata con la trasformazione di terreni seccani e con grandi sudori della mia famiglia).
Sul progetto Bergamondo sono stati coinvolti gli imprenditori: ad es. Praticò di Bova Marina, Visalli di Melito, Autelitano della Spina Santa, Unionberg, Capua, Citoflor, Cilione etc…?
Nel merito della proposta è entrato il dott. Leo Autelitano, anch’egli ex Sindaco di Bova. Autelitano ha lamentato come la partecipazione scarsa abbia consentito che si adottassero alcune scelte non condivisibili e non condivise dalla maggioranza dei soci (quale ad esempio quella di trascurare la filiera della zootecnia) Severa è la critica sul progetto “Bergamondo” che viene considerato la riproposizione di vecchi progetti. Traspare evidente la preoccupazione di Autelitano che la costruzione della proposta progettuale più che avere presenti gli interessi delle imprese e della collettività in genere sia stata una costruzione a tavolino, un esercizio di scuola costruito guardando con occhio benevolo ad una gestione domestica.
Ritengo che su quanto dice Autelitano sia necessario un confronto.
Ho più volte rappresentato che la funzione del Gal sia quella di una società che promuove lo sviluppo.
Sul Paleariza non sono d’accordo, il perché lo deve spiegare e lo può fare meglio di me il presidente del GAL PIPPO PAINO e il gruppo dirigente che sino a poco tempo fa ha gestito il GAL. Certo è che la pazienza ha un limite, ed altrettanto certo è che se Paino ha difficoltà sono pronto a fare una conferenza stampa congiunta. Parleremo di tradizioni? Forse…..e anche di altro.
In conclusione, se i soci del GAL ritengono che Melito debba e possa avere un ruolo nello sviluppo delle aree rurali del territorio dell’Area grecanica, si rende necessario che tale ruolo riconoscano a prescindere dalla stima. Ma preciso che possiamo ricoprire ruoli di servizio per la nostra Area e mai ruoli di servi sciocchi di interessi privati.
Rivendichiamo il diritto a partecipare in sede locale all’elaborazione di una linea strategica per il territorio montano e siamo aperti ad ogni confronto, ma vogliamo che si operi alla luce del sole, nella massima trasparenza, e con il dovuto rispetto. Se questo non sarà possibile ce ne faremo una ragione. Ragione che alla luce degli ultimi eventi sull’ospedale impone una decisione forte ed immediata.
Ing. Giuseppe MEDURI
Sindaco di Melito di Porto Salvo
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