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Presentato Sabato, nella sala del consiglio del Comune di Bova, il lavoro di Cosimo Sframeli e Francesca Parisi “A ‘Ndrangheta”, non un semplice volume che ricostruisce il fenomeno criminale più pervasivo al Mondo, molto di più, perché il lavoro di Sframeli e Parisi contribuisce ad aprire uno squarcio su un’epoca difficile come quella del decennio 70/80.
Il volume offre uno spaccato inquietante e fedele di un lungo periodo di sangue, ma anche delle strategie di contrasto portate avanti dagli uomini dell’Arma in una Locride e più in generale in un Aspromonte ancora culturalmente impenetrabile. Della fine della vecchia mafia al business dei sequestri di persona nati per esperire denaro da investire nella nuova frontiera del traffico di stupefacenti, e poi ancora le faide i delitti eccellenti, i rituali e i codici di un’associazione che nel tempo ha mutato radicalmente pelle adeguandosi alle dinamiche globali.
In una sala del consiglio gremita, hanno discusso con l’autore in un dibattito moderato dal giornalista Gianfranco Marino, il primo cittadino di Bova, Santo Casile, Domenico Vadalà avvocato del Foro di Reggio Calabria, lo storico Filippo Violi e il Presidente dell’Ente Parco Nazionale dell’Aspromonte Giuseppe Bombino.
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