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La vicenda legata all’inagibilità dei locali della Scuola Primaria di Bova Marina sta creando non poche preoccupazioni nelle famiglie bovesi, principalmente quelle composte da bambini e ragazzini di suola primaria e scuola media di primo grado. Pare che sin dal mese di giugno il dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo di Bova M. abbia inviato al Comune (Istituzione competente per l’edilizia scolastica delle Scuole di infanzia – primaria e media di primo grado) un’informativa per segnalare importanti difformità dell’impianto elettrico, dalla normativa nazionale vigente.
Il rammarico, senza spirito critico nei confronti di alcuno, è che trascorsi circa tre mesi dalla suddetta segnalazione si è giunti ad inizio anno scolastico con l’inagibilità dei locali. Con l’avvicinarsi di tale data, ovviamente, le preoccupazioni di chi dovrà mandare a scuola i propri figli e di chi ha il dovere istituzionale di risolvere l’increscioso problema non possono che aumentare.
La realtà che viene fuori da uno studio portato avanti dal governo, finalizzata a gestire le risorse economiche per la messa in sicurezza delle scuole è semplicemente sconcertante: il 44% dei 42 mila edifici scolastici italiani <<non è a norma>> .
I dati, però, che dovrebbero far riflettere nell’ambito della nostra locale vicenda sono che l’82,3% delle scuole non ha il certificato di prevenzione incendi: tra queste, il 33,5% non ha un impianto idrico antincendio e il 38,5% non possiede la dichiarazione di conformità dell’impianto elettrico. In questo quadro generale va altresì precisato che circa la metà degli istituti scolastici in funzione è stato costruito fra gli anni sessanta ed ottanta e pertanto non risulta completamente a norma.
Non auguro, neppure lontanamente, che quanto precedentemente esposto induca la commissione straordinaria a scegliere come principio ispiratore dell’azione amministrativa il “mal comune è mezzo gaudio”; è opportuno che la situazione di disagio diffusa su tutto il territorio nazionale, e l’urgenza locale facciano riflettere sull’opportunità di adottare il miglior “compromesso” possibile fra sicurezza scolastica- diritto allo studio e minor disagio per alunni e famiglie.
Nel momento in cui, a due giorni dall’avvio dell’anno scolastico, molte famiglie si chiedono dove dovranno portare i propri figli a frequentare la scuola, la mia opinione è che si mettano in campo tutti gli sforzi possibili per ripristinare l’agibilità della sede “storica” della scuola primaria e, valutata la praticabilità tecnico-finanziaria, procedere, attraverso gli uffici preposti del Comune, ad un affidamento d’urgenza affinché in qualche settimana si possa chiudere una brutta pagina della storia di Bova M, risolvendo questa incresciosa situazione.
Da ultimo mi preme precisare che l’amministrazione provinciale ed il Presidente Raffa (puntualmente informato dal sottoscritto sulla vicenda), nonostante tali interventi non rientrino fra le competenze dell’Ente Provincia, dichiara la disponibilità ad individuare insieme alla commissione straordinaria ed a tutti gli attori interessati una soluzione utile almeno a tamponare l’emergenza. Ci si augura inoltre che nel medio periodo si possa risolvere definitivamente tale rilevante problematica attraverso la programmazione regionale e nazionale sulla messa in sicurezza delle scuole.
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