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Di seguito la nota scritta direttamente dalla Principessa Soraya Malek
Grande successo ha riscosso l’evento promosso dall’Assessorato alle Minoranze Linguistiche Della Provincia di Reggio Calabria, sabato 19 Marzo 2016 presso l’Istituto Ellenofono di Bova Marina.
La prima giornata di studi “Il Bergamotto: l’essenza del Sud”, organizzata dall’associazione Quo Vadis nell’ambito del progetto “Conoscere per Tutelare”, ha riunito insieme esperti, enti, associazioni, consorzi e realtà produttive legate alla filiere del più prestigioso agrume del mondo. Ospite onore del convegno Soraya Malek, principessa d’Afganistan, nipote della regina Soraya e di re Amanullah. La principessa, cultrice della storia delle comunità greche dell’Asia Centrale, ha posto l’attenzione sul ruolo svolto dal suo paese nell’importazione degli agrumi dal Sud Est Asiatico nel Mediterraneo durante diverse epoche storiche, a partire dall’età di Alessandro Magno, fino a giungere alla conquista islamica e alla nascita della Via della Seta. Ha inoltre sottolineato come il suo paese condivide con l’Area Grecanica una medesima radice culturale, l’Afganistan, infatti, così, come la Calabria, ha conosciuto una profonda grecizzazione nell’antichità. In Asia i greci arrivarono però più tardi che nel Sud dell’Italia, durante le famose imprese di Alessandro Magno, imprese che hanno lascito traccia non solo nel patrimonio archeologico ma anche in alcune etnie che purtroppo l’estremismo religioso dei Telebani, ha costretto all’esilio nel Baltistan e in Pakistan.
Invitata personalmente dal dott. re Mario Candido, Assessore alle Minoranze Linguistiche della Provincia di Reggio Calabria, Soraya Malek ha tenuto a precisare che il suo interesse verso il bergamotto non vuole fermarsi ad una semplice conoscenza del territorio in cui cresce il pregiato agrume. Soraya Malek ha, infatti, annunciato che presso Kabul, ed esattamente nei giardini di Babur, sono messi a dimora ben quattro alberi di bergamotto, ai quali si affiancherà presto una didascalia che racconterà sia delle sue misteriose origini dell’agrume calabrese sia della straordinaria filiera che vive nella provincia ionica di Reggio Calabria fin dal Settecento. La principessa ha inoltre elogiato l’attenzione dell’Assessorato alle Minoranze Linguistiche della Provincia di Reggio Calabria verso il patrimonio culturale del bergamotto, definendolo, in accordo a quanto espresso anche nel convegno bovese, un processo fondamentale della valorizzazione di questo frutto.
Per meglio far comprendere il valore culturale del bergamotto nella provincia reggina, l’assessore Mario Candido ha accompagnato, insieme alla cantastorie Francesca Prestia, la principessa a visionare i bergamotteti lungo gli argini della fiumara dell’Amendolea, per poi proseguire verso Bova, dove si svolgeva la suggestiva processione della Domenica delle Palme. “Mi porterò da questo viaggio un ricordo eccezionale, segnato da un profumo intenso come l’entusiasmo delle persone che ho conosciuto in questi due giorni della mia permanenze nella Provincia di Reggio Calabria” – ha detto la principessa Soraya Malek salutando l’assessore Mario Candido.
“Fin da quanto ho conosciuto Pasquale Faenza a Kabul, percepivo dalle sue parole che la Calabria Greca era più di un luogo fisico. Aveva perfettamente ragione. Voglio tornare al più presto portando come me non solo i miei più cari amici ma tutti i grandi esponenti diplomatici che oggi si occupano di minoranze etniche e linguistiche nel mondo. Non nascondo che vedere la costa ionica cementificata mi ha fatto un certo effetto ma sono sicura che, se i Greci di Calabria persistono verso la strada della tutela e della valorizzazione, l’intera provincia Reggina tornerà ad essere uno dei posti più affascinanti del Mediterraneo. Le visite alla Pinacoteca di Reggio Calabria, al Museo Nazionale della Magna Grecia e all’Antiquarium di Locri, sono state una prefazione eccezionale per capire l’Aspromonte greco, specie quando ho avuto modo di sentire il greco-calabro parlato da una signora di Gallicinò. Ho percepito un brivido: stavo ascoltando una lingua che vive oramai da più di due mila anni. La lingua che ha dato origine alla democrazia, al teatro alla poesia, all’arte classica e alla stessa parola Europa. Ringrazio quindi l’assessore Mario Candido, il dott.re Pasquale Faenza, l’associazione Quo Vadis di Bova Marina ed ancora l’Assessore alla Cultura del Comune di Reggio Calabria, la prof.ssa Patrizia Nardi, la direttrice dell’Antiquarium di Locri, Rossella Agostino, che mi ha fatto conoscere uno dei più preziosi scrigni della storia magno-greca. Grazie al dirigente del Museo Archeologico della Magna Grecia, Carmelo Malacrino, che mi ha fatto ammirare i Bronzi di Riace, nella splendida cornice del nuovo allestimento museale, alla cantastorie Francesca Prestia, la cui voce rimarrà indelebile nel mio cuore, e soprattutto grazie al vice presidente dell’Associazione Italiana per l’Agricoltura Biologica della Calabria, Luis Urra, un cubano nell’Area Grecanica, che con entusiasmo disarmante genera sviluppo economico, riqualificando la vocazione rurale dei Calabresi”.
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