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Dopo il trionfo della Commedia “Dietro la porta“, in Prima Nazionale al Teatro Cilea di Reggio Calabria, i protagonisti della storia Armando e Giovanni, interpretati dagli attori Giacomo Battaglia e Gigi Miseferi, rinnovano l’appuntamento al 12 marzo 2016, alle ore 21.00, presso il Cineteatro Don Bosco di Bova Marina (RC).
Sebbene il pubblico sia abituato a vederli in veste di cabarettisti, Giacomo Battaglia e Gigi Miseferi, in “Dietro la porta” interpretano due senza tetto, Armando “Il Principe” Meniconi e Giovanni “Il Terrone” Passalacqua, il primo morto per assideramento su una panchina e l’altro dato alle fiamme da alcuni teppisti; ritrovandosi nell’aldilà, i due protagonisti, in attesa di oltrepassare la porta, iniziano una strana conoscenza che farà loro descrivere la vita da clochard, umiliata e ai margini della società. Lo spettacolo è stato scritto e diretto da Gianni Quinto, il compositore delle musiche è Sandro Scialpi e la Costumista è Renè Bruzzese.
Colleghi e amici dal 1985, Giacomo Battaglia e Gigi Miseferi ritornano alla prosa dopo dodici anni.
- Com’è nata in voi la volontà di interpretare, attraverso una nuova veste lontana dai classici Miseferi e Battaglia attori da cabaret, la commedia tragicomica “Dietro la porta”?
“È un ritorno a qualcosa che abbiamo lasciato in sospeso, dopo la fantastica esperienza vissuta con “Emigranti” di Mrozek. La voglia di guadare il fiume della “routine artistica”, affrontando un testo dai contenuti forti e quanto mai attuali, che l’autore e regista Gianni Quinto ha trattato da un’angolazione molto particolare, visto attraverso gli occhi di due figure, anch’esse tristemente attuali, come i Barboni“.
- In che modo vi siete preparati per riuscire a portare in scena i due personaggi?
“Abbiamo lavorato molto, documentandoci e confrontandoci, guardando video, foto e anche incontrando reali “Barboni”, scambiando qualche parola. Io personalmente, (Gigi Miseferi) proprio nella primissima fase di allestimento della Commedia, frutto della casualità, ho interpretato il protagonista del videoclip di un giovane cantautore, relativo alla sua ultima canzone dal titolo, appunto “Clochard”. Per realizzarlo, ho vissuto un giorno intero, vestito e truccato da Barbone, in quattro differenti location, tra le strade di Roma, in mezzo la gente. Mi creda, non mi vedevano, per cui ho toccato con mano, cosa vuol dire essere “invisibile”, termine molto ricorrente nella Commedia. Un’esperienza incredibile che mi è stata molto utile per approcciarmi all’argomento ed al Personaggio. In questa Commedia, le indicazioni del Regista, giovane d’età ma già ricco di contenuti, hanno assunto un doppio significato, poiché oltre a dirigerci, va considerato che ne è l’autore, per cui conosce la profondità del pensiero dei due protagonisti”.
- Armando e Giovanni parlano della società e, senza mai giudicarla, la descrivono con semplici parole. Che rapporto hanno loro con la parola? Loro che per tutta la vita sono stati spettatori silenziosi e invisibili. E poi, che rapporto avete voi con la parola? La interrogate, la ricercate, la dominate o vi fate dominare da essa?
“Armando e Giovanni, la usano come fosse uno strumento multiuso. Infatti a volte la usano per giocare, divertire, generare momenti esilaranti e successivamente, di colpo la usano come arma per “offendere” l’altro, per ferirsi a vicenda. E come si sa, la lingua, spesso lascia ferite molto più profonde di una lama. Invece, per Battaglia & Miseferi il rapporto con la parola è sempre stato diretto, schietto, genuino, per giocarci, manipolarla e spesso per ricavarne battute e titoli ad effetto degli Spettacoli”.
- Il Teatro da sempre si occupa di tematiche sociali, degli esclusi; con il Teatro, secondo voi, si può rendere concretamente visibili gli “esseri invisibili”abbandonati dalla società?
“Assolutamente sì, se si pensa che oggi, grazie ai Social Network, uno Spettacolo non è visto più, solo dal numero di spettatori, a volte limitato per la capienza di alcuni Teatri ma i suoi contenuti vengono condivisi sia attraverso le foto o commenti di chi vi ha assistito e ciò spesso dà la stura a vere e proprie conversazioni o discussioni, focalizzando così l’attenzione di migliaia di utenti, sul tema oggetto della conversazione, innescando anche un meccanismo di curiosità che spinge l’internauta a recarsi in Teatro ad assistere personalmente allo Spettacolo in questione. Per cui, ecco che la tematica si diffonde!”
- I due protagonisti si ritrovano nel’aldilà in attesa di oltrepassare “la Porta”. Cosa cercano e cosa si aspettano di trovare ”Dietro la porta”?
“Giustizia, cercano quella “Giustizia” che secondo loro, non hanno trovato nella vita terrena ed è proprio attorno l’Attesa, che ruota l’intera vicenda“.
- Miseferi lei sostiene che: ”Ci sono momenti in cui si ha la reale percezione di essere fortunati, perché si fa un lavoro che si è sognato sin da bambini ed inseguito come un aquilone, guardando il cielo”. Cosa significa per voi fare gli attori?”.
“Cosa fa, sbircia sul mio Profilo Facebook? Ahahahah…scherzo e la ringrazio per la citazione. In effetti, si tratta di una frase che ho scritto di getto, commentando la straordinaria magia della “Prima Teatrale”. E’ ciò che penso realmente, mi considero fortunato a fare un Lavoro che ho sempre sognato, inseguito con quello stesso fiatone carico di entusiasmo del bambino che ai miei tempi inseguiva l’aquilone! Cosa che sinceramente, faticherei a spiegare ai “nativi digitali”, abituati a cliccare su una serie di “App” o che al massimo telecomandano un sofisticato “Drone” comodamente seduti. Siamo consapevoli che fare gli “Attori di Professione”, tra mille difficoltà e spesso l’incertezza economica, è pur sempre una posizione privilegiata, perché consente di guadagnarsi da vivere ed a volte ottenere anche prestigiosi riconoscimenti, vestendo i panni di chi certi drammi, purtroppo, li vive realmente.
- Perché il pubblico dovrebbe venire a Teatro a vedere “Dietro la porta”?
“Per emozionarsi, commuoversi, ridere e riflettere. Non capita spesso di gustare questo cocktail emotivo in Teatro. Tra l’altro, impreziosito dalla coinvolgente colonna sonora composta da Sandro Scialpi che a tratti accompagna i dialoghi, proprio come in un film, assegnando ad ogni battuta un rilevante peso specifico“.
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