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“Restauro, recupero, fruibilità. Sviluppo nei borghi antichi. L’esperienza di Bova, Comune Gioiello d’Italia”. È stato questo il leit motiv dell’incontro dibattito promosso dal Sidus Club col patrocinio del Comune di Gioiosa Jonica, andato in scena qualche giorno addietro presso la sala conferenze di Palazzo Amaduri, a Gioiosa Jonica.
Tra gli interventi della serata quelli di Salvatore Fuda, Sindaco di Gioiosa Jonica; Albarosa Dolfin, Presidente Sidus Club; Agostino Santacroce, Presidente Consorzio Pro Loco Riviera dei Gelsomini; Ernesta Chianese, Coordinatrice premio Borghinfiore Sidus Club, e Katia Aiello, vice presidente del Sidus.
Intervento centrale dell’incontro è stato quello di Gianfranco Marino, Vicesindaco di Bova e Coordinatore Regionale del Club dell’Anci riservato ai Borghi più Belli d’Italia che ha illustrato l’esperienza di Bova, Comune Gioiello d’Italia come esempio di un rilancio turistico culturale che circa un ventennio addietro ha preso le mosse da una programmazione oculata, facendo registrare nel tempo un’importante sinergia tra settore pubblico e privato.
Un excursus storico quello di Gianfranco Marino, un viaggio a ritroso nel tempo che attraverso immagini, video e commenti, ha ripercorso le tappe principali del rilancio di un centro oggi eccellenza assoluta nel panorama regionale. “Nessuna pretesa di dare ricette particolari per il successo – ha spiegato proprio Marino nel suo intervento – solo tanto impegno e un pizzico di fortuna.
Bisogna credere nella possibilità di invertire la rotta, noi l’abbiamo fatto circa vent’anni fa, da allora si continua a camminare sul binario tracciato, forse è questo il vero segreto, non avere mai svoltato rispetto alla strada allora intrapresa”. Nel racconto di Marino, corredato da suggestive immagini e video, vent’ani di storia bovese, e soprattutto due anni e mezzo, gli ultimi in ordine di tempo, caratterizzati da un brulicare di iniziative che hanno fatto di Bova, riferimento culturale in provincia.
Presentazioni di volumi, convegni, dibattiti, caffè letterari, e poi ancora progetti legati al turismo scolastico e tanti eventi storicizzati che richiamano a Bova migliaia di persone in tutto l’anno. “Siamo noi – prosegue Marino – a ringraziare gli organizzatori dell’iniziativa,per averci dato l’occasione di testimoniare con la nostra presenza un’esperienza che ci sta particolarmente a cuore.
L’auspicio – conclude Marino – è che la nostra esperienza e la nostra testimonianza serva da stimolo a tanti centri cosiddetti minori, dalle tante potenzialità inespresse, centri che potrebbero scrivere una storia nuova garantendosi un futuro senza cedere ai soliti inutili fatalismi”
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