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Bova Bandiera Arancione, nuova conferma. Il Comune di Bova viene riconfermato Bandiera Arancione Touring Club Italiano per il triennio 2018-2020. La cerimonia nazionale di assegnazione del prestigioso riconoscimento si è svolta lo scorso 22 gennaio a Genova, nel Palazzo Ducale.
Bova Bandiera Arancione
Il Borgo di Bova è Bandiera Arancione dal 2015. La città è considerata uno dei “Borghi più belli d’Italia” dal 2002. Nel 2010 diviene “Città del Biologico”, il Comune infatti, utilizza l’energia verde al 100%. Bova è la porta naturale dello splendido Parco Nazionale dell’Aspromonte, nel 2013 viene insignita dal Ministero per il Turismo comune “Gioiello d’Italia”. Unico comune calabrese, marchio turistico, che promuove il buon vivere italiano.
Il 3 novembre 2016 e il 5 novembre 2017 Bova riceve inoltre l’attestato di “Borgo amico degli americani” presso la Camera dei Deputati. Google Street View annovera il borgo tra i sei borghi più belli d’Italia da visitare almeno una volta nella vita. Il Presidente Toti ha sottolineato l’importanza dei piccoli borghi come elemento fondamentale per rendere grande il nostro Paese. Il borgo di Bova si colora di arancione e porta con sè un ricco patrimonio culturale, storico, urbanistico ed architettonico.
Nelle motivazioni si legge che si tratta di “una Bandiera Arancione ottenuta per l’impegno e per il lavoro quotidiano di amministratori attenti e innovativi”.
Bova Bandiera Arancione
I borghi insigniti dalla Bandiera Arancione dal Touring Club custodiscono la storia e la cultura del territorio. In particolare, viene valorizzata l’arte artigiana. Da Nord a Sud vengono realizzati manufatti unici e pregiati da scoprire tra musei e botteghe. Nel borgo di Bova le tradizioni sono tramandate attraverso antichi riti, ma anche nei piatti tipici della cucina locale.
Il Comune vanta inoltre una buona attrattiva turistica e promuove la propria identità, fortemente legata alla cultura grecanica. La città di Bova la “CHORA” è ad oggi, riconosciuta la capitale culturale, civile e morale dei greci di Calabria, dove le fasce generazionali dei più anziani parlano l’antica lingua del poeta Omero.
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