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Riceviamo e pubblichiamo:
E’ necessario ritornare sui lavori eseguiti a singhiozzo allo svincolo Lazzaro Sud per sottolineare la mancata collocazione della principale segnaletica indicante l’ingresso al paese di Lazzaro. Infatti i conducenti che percorrono la Ss 106, direzione di marcia Taranto/Reggio, giunti allo svincolo non trovano alcun segnale stradale indicante l’entrata nel paese.
Lo svincolo, è munito, tra la disordinata segnaletica verticale, di due segnali d’obbligo “passaggi consentiti”, e due segnali di indicazione “SA-RC A3” – “REGGIO CALABRIA, di conseguenza il conducente che dalla Ss 106 si immette nella strada a destra indicata dal segnale d’obbligo “passaggio consentito” va verso l’ignoto. Infatti la tardiva segnaletica verticale di indicazione “LAZZARO” è collocata dopo avere imboccato il Corso Italia, esattamente sull’isola centrale.
Non si comprende come sia possibile che i funzionari dell’ANAS e dell’Amministrazione comunale di Motta San Giovanni non se ne siano accorti di tale mancanza. Soprattutto ci sorprende che la circostanza sia sfuggita anche all’attenzione dell’Assessore ai Lavori pubblici, Giuseppe Benedetto, che sulla messa in sicurezza della 106 che attraversa il paese di Lazzaro e sulla realizzazione del marciapiede nei pressi dell’ingresso Lazzaro Sud ha affermato tramite gli Organi di stampa che l’attenzione è alta affinché le modifiche strutturali della viabilità si integrino meglio con le esigenze dei cittadini, garantendo sicurezza e fruibilità.
Proprio con riferimento alla fruibilità del marciapiede, l’assessore ai LL.PP. avrebbe dovuto riscontrare alcune importanti criticità che il marciapiede presenta lato Sud. Le evidenti difficoltà per le persone con ridotte o impedite capacità motorie che non assicura loro la piena accessibilità, al pari delle persone normodotate. Infatti non si è provveduto all’abbattimento delle barriere architettoniche non solo nei confronti delle persone costrette alla sedia a rotelle, ma anche nei confronti di quelle persone con disabilità di varia natura, persone colpite da infortunio costrette per un certo periodo a subire delle limitazioni nella loro mobilità abituale, genitori, nonni alle prese con carrozzine o passeggini, persone che vanno a fare la spesa con il carrello.
Non si può non riscontare che il marciapiede lato Sud termina senza alcuna rampa di raccordo al successivo piano di piattaforma stradale e lo stesso ricade su suolo in terra battuta tant’è che le piogge hanno eroso gran parte del terreno aumentando il dislivello tra il piano di campagna e il marciapiede. Sembrerebbe che circa un mese fa una parte di marciapiede abbia ceduto ed è stata riscostruita.
Prendiamo atto delle affermazioni dell’Assessore ai Lavori Pubblici diffuse tramite gli Organi di Stampa ovvero che presto si risolverà la problematica della viabilità veicolare soprattutto per gli abitanti di Sant’Elia, che in quest’ ultimo periodo sta molto a cuore all’Assessore Giuseppe Benedetto, al quale domandiamo come si intende mettere in sicurezza il transito pedonale e ciclabile atteso che l’ANAS ha comunicato a questa associazione che il transito pedonale lungo la nuova SS 106 non è consentito dal Nuovo codice della Strada e con riferimento alla viabilità comunale precisava che la stessa non è di competenza Anas.
Infine, si rammenta e che sia chiaro a tutti, ANAS, Amministrazione comunale e soprattutto all’Assessore ai LL.PP che la realizzazione del marciapiede non ha fatto venire meno la condizione di potenziale pericolo cui sono esposti soprattutto pedoni e ciclisti, pertanto senza tirarla tanto per le lunghe e senza ulteriori, tra l’altro, tardivi proclami a mezzo stampa si provvedesse a mettere in sicurezza l’arteria stradale e a rivisitare l’intervento già all’ultimato all’incrocio Lazzaro Sud che mantiene un alto indice di pericolosità.
Vincenzo CREA
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