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Il borgo di Bova e le suore salesiane oblate ricordano monsignor Giuseppe Cognata. Si attende la prossima beatificazione.
Le suore salesiane oblate in visita a Bova
Bova, comune gioiello d’Italia tra i cento borghi italiani più belli, ha ospitato una nutrita delegazione dell’ist. religioso “Salesiane Oblate del Sacro Cuore di Gesù”, guidata dal postulatore generale don Pierluigi Cameroni, responsabile della cause di beatificazione e canonizzazione; e dalla madre generale suor Graziella Beghini della Casa Generalizia di Tivoli.
Motivo della visita l’opera verso il riconoscimento dell’atto papale di pubblica venerazione di mons. Giuseppe Cognata. Dal 1933 al 1940, Cognata fu infatti vescovo di Bova e fondatore delle suore salesiane oblate.
Le parole del Sindaco Santo Casile
«Il nostro è un piccolo borgo, capitale morale e culturale di una comunità tra le più antiche del Mediterraneo, quella calabro greca. Monsignor Cognata è stata una figura storica per la nostra cittadina e noi bovesi non lo dimenticheremo.
La Congregazione delle suore salesiane oblate – aggiunge poi – sappia di contare sul nostro pieno appoggio. Molto presto sarà inoltre intitolata a questa santa figura una strada nei pressi del palazzo vescovile. Altre azioni sono già in programma in dialogo e sinergia con gli istituti religiosi salesiani».
Verso la Beatificazione di Mons. Giuseppe Cognata
Il postulatore generale don Pierluigi Cameroni, rimasto affascinato dalla ricchezza dell’immenso patrimonio architettonico religioso di Bova, ed anche dall’elevato stato di conservazione dello stesso, grazie agli interventi ed alle attenzioni del Comune, ha auspicato la creazione di una collezione ecclesiastica dedicata alla vita di monsignor Cognata; se non proprio un piccolo museo diocesano, qualora il processo di beatificazione fosse approvato, da ospitarsi quindi in una delle chiese della borgata. Fondamentale alla buona riuscita della visita le attenzioni della superiora della Casa provinciale di Pellaro, suor Mariagrazia e delle suore Maria e Leonida della Casa di Bova Marina, assieme a suor Caterina della Casa di Ardore.
Il ricordo di Pietro Romeo
Commovente anche il ricordo personale di Pietro Romeo, tra i più anziani del borgo e memoria storica della comunità di Bova. Romeo ha raccontato come da bambino fosse rimasto colpito da quel vescovo che a dorso d’asino attraversava tutta la Vallata; impegnato con sacro ardore nel compiere agli uffici spirituali e nel portare i conforti religiosi ai più umili abitanti delle zone più irraggiungibili dell’entroterra d’Aspromonte.
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