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A poche settimane dalla presentazione delle liste per il rinnovo del Consiglio regionale della Calabria, tutto tace e la politica è assente come se il suo ruolo fosse delegato ad altri.
Nessuna discussione ufficiale e nessun incontro tra le forze politiche è stato avviato.
In quale cenacoli e in quali salotti si discute sul futuro della Calabria?
E’ stata decretata la fine dei partiti e con essi della democrazia?
Le tanto reclamizzate primarie che avrebbero potuto fare uscire dall’impasse il partito democratico, sempre più avvitato su se stesso, vengono continuamente rinviate, eludendo il confronto e aspettando probabilmente una candidatura calata dall’alto, decisa fuori dalla Calabria, in nome di una nuova mentalità di vassallaggio.
In attesa delle primarie si sarebbero potuti avviare incontri per ragionare intorno al programma sulle cose da fare per governare la Regione nei prossimi anni.
Niente di tutto questo: solo un inutile gioco al rinvio sine die per delegittimare Oliverio che per primo aveva dato la propria disponibilità alla candidatura attraverso le primarie.
Un gioco a nascondino da parte dei soliti furbi che vogliono che tutto si decida all’ultimo minuto per poter imporre le proprie decisioni, quando non ci sarà più il tempo per discutere e lo stato di necessità imporrà l’adesione supina alla soluzione obbligata che verrà prospettata da qualcuno o porterà all’esplosione di contraddizioni che sarà impossibile sanare all’ultimo istante.
Ancora è possibile recuperare il tempo perduto e trovare soluzioni adeguate alla coalizione da costruire, coerenti con l’interesse della Regione e in linea con un percorso democratico al quale non ci si può sottrarre se si ha vero rispetto dei cittadini elettori che nonostante tutto continuano a credere ancora nella partecipazione. Basta averne la volontà.
Il Segretario di zona
Antonio Perpiglia
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