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“Non possiamo solo piangere”. Inizia in questo modo il post del sindaco di Bagaladi, Santo Monorchio, sul suo profilo Facebook nella giornata di ieri. Il primo cittadino interviene sulla questione degli incendi che si sono sviluppati nel comune e chehanno distrutto una vasta porzone di territorio. Di seguito il post:
“Nell’arco di una settimana Bagaladi da borgo immerso tra gli uliveti e fiorenti boschi è diventuto un borgo immerso nella cenere.
Un vasto incendio che poteva essere evitato ha distrutto un vasto territorio di boschi, uliveti e macchia mediterranea in buona parte compreso nell’area protetta del Parco Nazionale d’Aspromonte.
L’incendio di ieri si è innescato in una zona impervia tra le contrade Rungia e Castania.
L’allarme alla centrale operativa è stato dato con tempestività intorno alle 13,45/13,50, praticamente pochi minuti dopo l’innesco.
Per ore, in assenza di vento, le fiamme sono rimaste confinate in un’area circoscritta.
Probabilmente un intervento con mezzi idonei avrebbe consentito di spegnerle ed evitare un grave disastro ambentale.
Anche se le lacrime sgorgano da se, dobbiamo volgere la vista altrove e ritrovare il filo della ripartenza.
Nei prossimi giorni avvieremo tutte le attività tecniche e amministrative per monitorare i danni e chiedere un tavolo tecnico con l’obiettivo di definire un concreto programma di rigenerazione ambientale, di ripristino dei danni soptartutto alla viabilita pubblica/interpoderale e di contrasto all’aggravamento delle situazioni di dissesto archeologico.
Ma il primo adempimento che l’amministrazione comunale ha il dovere di attivare è quello di capire cosa non ha funzionato nelle operazioni di primo intervento ed in particolare: perché ieri, nell’arco di tempo utile ad effettuare un efficace azione di spegnimento (fascia 14-18), non si è provveduto ad intervenire con mezzi aerei e invece stamattina il cielo di Bagaladi è stato affollato, per ore, da ben quattro aerei.
Ci è stato riferito che non vi erano aerei disponibili.
Sappiamo quanto delicato e faticoso, forse frustrante, sia il lavoro dei responsabili del sistema della protezione civile ed in particolare dei DOS (Direttore Operativo Spegnimento) che si muovono con scarse risorse di uomini e mezzi ma dovremo fare questo accertamento per fugare il dubbio che vi sia una linea operativa, ormai prevalente nella lotta antincendio boschivo, che minimizza gli interventi in tutte le situazioni in cui non vi sono pericoli immediati per abitazioni, persone, ecc. . L’ipotesi sarebbe allarmante.
Grazie ai Vigili del Fuoco, alle forze dell’ordine, ai volontari e al personale comunale che sono intervenuti. Un grazie particolare agli amministratori locali i quali, unici riferimenti della popolazione, si prodigano con reiterate richieste per ottenere interventi per minimizzare i danni e a prevenire situazioni di rischio”.
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