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Processo “Ada“ e sentenza di assoluzione Corte d’appello. Dopo le assoluzioni di Costantino, Iaria e Maesano é intervenuto Tito Nastasi, Vicesindaco di Gesualdo Costantino al Comune di Melito Porto Salvo, sciolto per mafia nel 2013. che ha aspresso le sue considerazioni personali che riportiamo integralmente:
“Il momento della gioia liberatoria è arrivato, dopo una lungo percorso, dopo tante sofferenze, tanti sacrifici e umiliazioni.
L’altro ieri 3 Persone, con cui personalmente ho condiviso esperienze, momenti belli, momenti delicati, sono stati riabilitati dalla legge dello Stato Italiano come Persone che non hanno commesso alcun reato, Persone completamente libere da ogni accusa, INNOCENTI, per loro e le loro famiglie e’ finito un incubo e questo fa enormemente piacere e riabilita qualora ce ne fosse bisogno per certi versi tutti coloro che hanno vissuto quella breve esperienza della Sindacatura Costantino e che hanno subito l’onta dello scioglimento della stessa amministrazione per mafia prendendosi umiliazioni e fango !!!
Sciolti per mafia senza alcun atto o azione che la stessa amministrazione abbia prodotto e su cui vi è stato un minimo di riscontro oggettivo da parte degli inquirenti che facesse pensare ad un inquinamento mafioso dell’ Ente.
Melito e i Melitesi, per molti anni, hanno vissuto come se il tempo si fosse fermato a quei giorni del 2013 dove la Città si è risvegliata con un etichetta che mai le era appartenuta, quella di essere un contesto ad alta densità mafiosa, da attraversare solo per via dall’autostrada ed evitare di entrare dentro la stessa Città, perché fortemente inquinata dal potere mafioso che condiziona il tutto e non fa vivere sereni.
Beh io come tutti i Melitesi sappiamo bene che non è mai stato così e che a Melito si vive liberamente, scevri da qualsiasi tipo di oppressione e liberi di pensare e di agire, mi auguro con questa sentenza si possa finalmente porre fine alle troppe speculazioni fatte, che hanno mortificato e raso al suolo un territorio e soprattutto mi chiedo se c’è qualcuno che possa chiedere scusa al popolo Melitese e a coloro che hanno pagato ingiustamente un prezzo altissimo con i fatti accaduti nel febbraio del 2013. La risposta è scontata e tutti quanti la conosciamo.
I cardini del Popolo Melitese quali, la solidarietà, il rispetto nei valori della cordialità e dell’amicizia e il vivere che regna nel Paese di Melito molte volte sono stati travisati e distorti come sintomo di aggregazione negativa e delinquenziale. Melito è il Paese dell’accoglienza, del vivere in comunità ogni cosa, del senso di appartenenza e ciò non può essere snaturato e condannato, siamo così i Melitesi, ci ritroviamo in qualsiasi parte del Mondo e l’unico pensiero è quello di parlare del Paese, di quello che succede, di come renderlo migliore, di come aiutare o supportare chi ne ha bisogno, siamo in modo viscerale innamorati del nostro Paese, questa grave colpa i Melitesi c’è l’hanno e se la vogliono tenere stretta perché per Noi è un carattere identitario e motivo di orgoglio.
Lo Stato Italiano molte volte ha sviluppato interpretazioni su ciò che ho detto prima tendenziose e distorte e dopo tutti questi anni finalmente con questa sentenza che ha assolto con formula piena queste tre persone ha messo un punto fermo che ha una valenza fondamentale per tutta la Città di Melito, ovvero si certifica da una parte la non sussistenza dei motivi che hanno portato allo scioglimento dell’Ente fatto nel 2013, (non poteva essere altrimenti, in 7 mesi quell’ amministrazione aveva prodotto solamente fatti concreti e positivi per tutta la Comunità) e dall’altra quello che una parte di Stato con la repressione forzata e a strascico ha prodotto per tutta la Comunità Melitese, un vulnus negativo che ha vilipeso e soffocato l’intero territorio, penso ai commercianti, a tutte le attività, dall’edilizia alla ristorazione, penso alle Aziende che con questo agire sono state completamente spazzate via ahimè da chi li doveva aiutare e sostenere nel loro agire ovvero lo Stato Italiano, ma questa è un’altra storia e merita anch’essa una considerazione importante a parte.
Melito è e sarà nel bene e nel male, con i suoi pregi i suoi difetti, con le sue criticità, con le sue mancanze una Città da vivere e da amare con l’orgoglio di pensarlo come il luogo che non ha eguali e che ogni Melitese deve considerarlo come un bene prezioso da salvaguardare ora e sempre.
Auguro infine a coloro che ingiustamente hanno vissuto questa brutta esperienza, buona vita e auguro a Melito di recuperare il tempo perso, perché’ a pagare un conto salato in tutto ciò che è accaduto è stato anche la Città.”
Tito Nastasi
Ex Vicesindaco del Comune di Melito P.S. sciolto per mafia
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