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Riceviamo e pubblichiamo le riflessioni del Responsabile Settore “Cultura” Giuseppe Zavettieri, in occasione dell’incontro-dibattito tra i tre candidati a sindaco per il comune di Melito di Porto Salvo e i giovani del territorio
“Carissimi!
La scuola in particolare e, gli studenti tutti, sono risorsa fondamentale per questa città. Per questo motivo, in vista delle consultazioni elettorali del prossimo 31 maggio per il rinnovo del consiglio comunale e del sindaco di Melito di Porto Salvo, l’ Emittente Capo Sud Television Channel, ha ritenuto importante, nell’ambito dei dibattiti e dei confronti televisivi con i candidati a Sindaco, dare agli studenti la possibilità di interrogare gli aspiranti primi cittadini sulle tematiche delle politiche giovanili e, partendo dagli spunti e dalle domande che gli studenti faranno, chiedere a essi di impegnarsi a mettere al centro del loro programma politico la questione dell’educazione e delle politiche giovanili e, in particolare, della scuola come comunità educante. Una sorta di pre-contratto in tv, una “carta d’intenti” da rispettare, indipendentemente da chi sia o meno il futuro sindaco. Rispondere alle esigenze dei giovani studenti partendo proprio da chi a scuola, ci vive, ci lavora, combatte contro i disagi e i disservizi che puntualmente vengono a galla giorno dopo giorno. L’evento nasce dal forte e riconosciuto spirito di appartenenza di formatori e studenti del nostro prestigioso Istituto di Istruzione Superiore “Ten. Col. Giovanni Familiari”, da sempre interessati non solo alle sorti dell’Istituto stesso, ma al destino di una città che possa promettere a tutti un futuro degno di nota. In questo incontro potremo vedere convenuta non una parte soltanto di Melito, poiché noi, in quanto giovani e in nome della nostra condizione di vita, richiamiamo per così dire Melito tutta. Noi siamo Melito, perché della nostra città incarniamo la giovinezza della società che qui si muove; delle famiglie che in essa vivono; noi siamo la giovinezza della Chiesa.Questa città attualmente non immune da difficoltà e da tentazioni disgreganti, ha in noi il suo futuro e oggi siamo la sua speranza più cospicua. Per questo ripeto specificamente ciò che disse San Giovanni Paolo II a tutti i giovani del mondo: “La vostra giovinezza non è solo proprietà vostra, proprietà personale o di una generazione: essa . . . è un bene speciale di tutti”, un bene incalcolabile e irripetibile nella storia della vostra città e per il suo stesso domani.
Parimenti, si soffre per la disoccupazione che come una vera calamità colpisce in particolare a livello giovanile. Se a causa di una non dobbiamo abbatterci, per l’ altra desidero unire la mia voce alla vostra per chiedere ai gestori della cosa pubblica e delle imprese di voler considerare in tutta la sua importanza il sacrosanto diritto al lavoro, che non solo dà accesso ai beni materiali dell’esistenza ma forma l’uomo. Lungo questi binari, il nostro impegno per la pace e la giustizia deve canalizzarsi in una dimensione di servizio, di presenza coerente nella realtà civile e sociale, di partecipazione piena di senso, di volontariato anche. Questo è per esprimere il mio apprezzamento per tutta l’opera del volontariato che si svolge sul nostro territorio, soprattutto al volontariato dei giovani. Tuttavia, la scelta del servizio non si compie con qualsiasi disposizione interiore, ma attraverso un lavoro di affinamento su voi stessi, sulla vostra personalità, per farne scaturire quegli atteggiamenti che sono inequivocabilmente del cristiano: povertà e castità, semplicità e mitezza, sobrietà e spirito di sacrificio.
Faccio mie le parole del Presidente della Repubblica Sandro Pertini che rivolgersi ai giovani diceva: “Battetevi sempre per la libertà, per la pace, per la giustizia sociale, la libertà senza giustizia sociale non è che una conquista fragile. Bisogna che la libertà sia unita alla giustizia sociale. Sono un binomio inscindibile. Lottate con fermezza, giovani che mi ascoltate, perché lottate per il nostro domani e per il nostro avvenire, ma siate sempre tolleranti. Lottate con la passione, per le vostre idee e per questi principi, ma io vorrei che teneste presente un ammonimento di un pensatore francese dico al mio avversario, io combatto la tua idea che è contraria alla mia, ma sono pronto a battermi sin al prezzo della mia vita perché tu, la tua idea, la possa esprimere sempre liberamente.”
Cercate nella scuola tutte le cognizioni necessarie, ad ascoltare i vostri docenti per adornare la loro mente di cognizioni utili che serviranno a loro per svolgere l’attività nel nostro paese. Noi giovani siamo la futura classe dirigente del nostro paese. Dobbiamo quindi prepararci per assolvere degnamente questo nobilissimo compito.
Capita, inoltre, che gli anziani siano considerati un peso, mentre i giovani non vedono davanti a sé prospettive certe per la loro vita. Anziani e giovani, al contrario, sono la speranza dell’umanità. I primi apportano la saggezza dell’esperienza; i secondi ci aprono al futuro, impedendo di chiuderci in noi stessi (cfr Esort. ap. Evangelii gaudium, 108). È saggio non emarginare gli anziani dalla vita sociale per mantenere viva la memoria di un popolo. Parimenti, è bene investire sui giovani, con iniziative adeguate che li aiutino a trovare lavoro e a fondare un focolare domestico. Non bisogna spegnere il loro entusiasmo! Quanta sete di vita e desiderio di aprirsi agli altri! La chiusura e l’isolamento creano sempre un’atmosfera asfittica e pesante, che prima o poi finisce per intristire e soffocare. Serve, invece, un impegno comune di tutti per favorire una cultura dell’incontro, perché solo chi è in grado di andare verso gli altri è capace di portare frutto, di creare vincoli, di creare comunione, di irradiare gioia, di edificare la pace.
“Giovani e politica” per cambiare quell’antico approccio culturale capace di lacerare generazioni intere, di compromettere lo stato sociale, di distruggere l’economia di un Paese. Giovani in politica per rappresentare la vera forza da spendere in campo, al fine di cambiare totalmente la cultura italiana, conferendo più fiducia e più certezze alla popolazione. “Giovani e politica” per dare vita a una vera e propria rivoluzione degli ideali, troppo spesso dimenticati e troppo spesso usati per obiettivi diversi, senza perseguire nessuna filosofia politica.
La maggior parte dei giovani, in accordo con il sentore generale dei cittadini italiani, non ripone molta fiducia nella politica. La conseguenza di questa disaffezione è causata dalla classe dirigente che ha amministrato il Paese la quale, trincerandosi dietro false barriere ideologiche, ha pensato solo a soddisfare il proprio tornaconto, disinteressandosi quasi del tutto ad avvicinare i giovani al mondo della politica, non avendo la lungimiranza di considerare che questi ultimi saranno la classe dirigente del futuro.
Sono pertanto pochissimi i ragazzi, animati da passione personale, che, consapevoli dell’importanza dell’azione politica, sono attivi sul territorio attraverso associazioni studentesche, politiche o culturali, cercando di coinvolgere i propri coetanei, al fine di sensibilizzarli all’importanza della politica attiva. La soluzione deve essere ricercata in un incisivo sviluppo culturale dei giovani, capace di incentivare all’interno delle famiglie e delle istituzioni scolastiche fin dai gradi inferiori, affinché abbiano i giusti strumenti critici per valutare la società contemporanea”.
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