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L’associazione dei commercianti “Terre Grecaniche” scende in campo con una lettera accurata nella quale vuole attirare l’attenzione sulla situazione nella quale versa l’Area Grecanica ed in particolare la strada Melito-Gambarie. E lo fa con un comunicato che pubblichiamo integralmente:
L’associazione dei commercianti “Terre Grecaniche” ricorda alle istituzioni tutte che esiste una zona chiamata “Area Grecanica” o per meglio dire che fà parte dell’area grecanica, e che ormai da tempo è stata lasciata alla deriva e all’abbandono totale, tanto da dimenticarne l’esistenza, come se non facesse parte della nostra Provincia o della nostra Regione.
Ma io mi domando, – scrive in una nota il Presidente dell’associazione Dott. Sergio Gualtieri, – vorrei tanto sapere e capire se in passato qualcuno o qualcosa ha fatto del male ai nostri amministratori Metropolitani (ex provinciali) , regionali , e ai nostri onorevoli senatori e deputati, vorrei tanto sapere se è stato scritto o deciso che quest’area deve morire, non deve andare avanti anzi al contrario regredire, come se fossimo degli appestati, come se fossimo degli scartati, dei rimandati perenni, degli esclusi da tutto quello che è progresso e migliori condizioni di vita.
Vorrei capire del perchè dobbiamo sempre lottare contro i mulini a vento, o spingere i muri, o implorare per avere anche i servizi essenziali e ordinari per cercare di andare avanti.
Vorrei capire quanto ancora dobbiamo resistere e difenderci, con le unghie e con i denti, per tenere in piedi le nostre attività.
Vorrei capire , poichè ormai da troppo tempo, le istituzioni tutte sono “non pervenute”.
Vorrei capire se esiste un disegno, o è stato deciso e basta che questa punta dello stivale deve rimanere indietro.
Vorrei capire del perchè , molto raramente, vengono fatti solo ed esclusivamente interventi di rattoppi, approssimativi, superficiali.
Ma qualcuno, può darci delle risposte a tal proposito?
E’ da 30 anni che molti sostengono che la colpa è della N’drangheta, altri ancora che incolpano gli amministratori locali, altri che incolpano “la mentalità” o addirittura il “fato” il “destino”.
Ma non avete mai pensato che tutte queste sono solo “SCUSE” vere e proprie per farci offuscare la vista e rassegnarci?
Beh noi non ci vogliamo rassegnarci, ma soprattutto non vogliamo “abituarci” al brutto, al regresso, all’immobilismo, vivere sempre in “provvisorietà”, e per questo chiediamo umilmente aiuto a chi può darcelo, a chi è disposto a prendere impegni concreti e sinceri, perchè siamo stanchi di promesse da marinaio che ad ogni elezione ci rifilano senza avere la più minima vergogna, senza avere “rossore”.
Noi commercianti e non solo, siamo tutti convinti che il progresso e la crescita non può avere luogo senza che ci sia una viabilità accettabile, e noi oggettivamente , abbiamo la strada provinciale ssp3 (Melito-Gambarie) più messa male dell’intera provincia.
Sappiamo tutti che i comuni non hanno la possibilità economica per intervenire, oltre a non averne le facoltà, però avrebbero il diritto/dovere di farsi sentire nelle sedi opportune , e aggiungo che hanno anche il dovere di iniziare a scrivere e denunciare tutti quei “solerti” che potrebberò, dovrebberò, ma non fanno!
Iniziamo a fare i nomi e i cognomi e denunciare alle sedi opportune poichè questa annosa situazione non può più perdurare, quotidianamente sulla Melito-Gambarie e comuni limitrofi (San Lorenzo, Bagaladi, Roccaforte del Greco ecc.) ci passano “Persone” con famiglie per raggiungere i luoghi di lavoro con rischi quotidiani per la propria incolumità, manto stradale danneggiato con avvallamenti e buche dappertutto , smottamenti da anni mai ripristinati e messi in sicurezza, tombini non a livello con manto stradale, perdite di acqua “potabile” lungo la strada in alcuni casi da anni (e hanno anche il coraggio di rimproverarci e multarci per lo spreco di acqua).
Auspichiamo sempre che qualche “anima pia” prenda a cuore questa situazione. Già perché ormai dobbiamo solo sperare in questo, (a qualcosa o qualcuno che smosso dalla coscienza prenda la situazione di petto), perché a parlare di DOVERE delle istituzioni, non se ne parla nemmeno.
Noi venderemo cara la pelle, che sia chiaro !
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