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“A che giova accendere una piccola candela nel buio che ci circonda? Non sarebbe ben altro ciò di cui c’è bisogno per diradare l’oscurità? Ma si possono vincere le tenebre?”.
Papa Francesco ha aperto così il suo intervento tenuto nei giorni scorsi alla Veglia delle famiglie in piazza San Pietro promossa dalla Conferenza episcopale italiana alla vigilia dell’apertura del Sinodo ordinario sulla famiglia.
All’incontro hanno preso parte diversi gruppi parrocchiali dell’Area Grecanica, accompagnati dai parroci don Giovanni Zampaglione e don Gennaro Gattuso.
Una grande emozione è stata vissuta dai fedeli soprattutto quando Sua Santità Papa Francesco ha invitato alla preghiera i presenti, perché il Sinodo “sappia ricondurre a un’immagine compiuta di uomo, l’esperienza coniugale e familiare; riconosca, valorizzi e proponga quanto in essa c’è di bello, di buono e di santo”.
I momenti di condivisione sono proseguiti insieme all’Arcivescovo Giuseppe Fiorini Morosini, che ha attuando alcune iniziative. Tra le quali, una delle piu’ significative è costituita da una serie di incontri che si sono svolti a Gambarie presso il Grande Albergo, in cui sacerdoti e laici delle undici zone pastorali che compongono il territorio della Chiesa di Reggio – Bova si sono alternerati nel dibattito.
Presenti agli appuntamenti alcuni rappresentanti parrocchiali, quali Melito di Porto Salvo, Montebello, Masella, Roghudi, San Lorenzo, Bagaladi e Roccaforte del Greco e durante l’evento, che ha avuto la durata di due giorni, tutti i sacerdoti e gli operatori pastorali si sono confrontati con l’Arcivescovo sulle tematiche che tracciano le linee concrete dell’agire ecclesiale sottolineando l’importanza della Chiesa Missionaria e il valore della fede maturato in comunità.
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