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Purtroppo, e non da oggi, registriamo su due problematiche importanti quali il progetto di costruzione della centrale a carbone di Saline Ioniche e il futuro del nosocomio melitese , un silenzio da parte dei Commissari Prefettizi che guidano i comuni dell’area grecanica che, purtroppo, per la maggior parte sono stati sciolti per infiltrazioni mafiose.
Affrontare la questione della centrale a carbone significa determinarsi sul futuro di una intera area per le implicazioni, in termini paesaggistici , di tutela della salute e di sviluppo economico di un territorio, mentre le dinamiche sulla struttura ospedaliera tendono ad incidere sui livelli sanitari di assistenza.
Ebbene, sui due fronti i Commissari Prefettizi dei comuni interessati, oltre a non partecipare ai momenti collettivi organizzati dai Sindaci dell’area, hanno mantenuto sino ad ora un basso profilo privilegiando maggiormente la funzione ministeriale rispetto a quella più importante di rappresentati pro tempore di una comunità.
Probabilmente questo è il prezzo da pagare ad una legislazione carente e contraddittoria per la quale, a seconda delle situazioni, si indossa un abito rispetto ad un altro, ma è inaccettabile che dei funzionari che, sino a prova contraria sono delegati alle funzioni delle amministrazioni disciolte, possano,su questioni centrali,lavarsene le mani come Ponzio Pilato. Non si può pensare di glissare su problematiche che guardano al futuro di un territorio piegandosi alla ragion di stato secondo cui non ci si può opporre alla Presidenza del consiglio dei ministri rispetto alla centrale a carbone o al Commissario ad acta che nel piano di rientro sanitario deve tener conto del tavolo Massicci, quest’ultimo emanazione dei Ministeri competenti.
Ciò che chiediamo è che i Commissari Prefettizi si riapproprino della loro funzione di tutela delle amministrazioni locali nel periodo del loro incarico e che assumino posizioni orientate alla tutela delle comunità da loro guidate evitando, così, di lasciare ai successori delle scelte o delle omissioni che si riverbereranno in senso negativo su un area per i prossimi decenni.
Da tali comportamenti il governo centrale potrebbe desumere che gli enti locali coinvolti siano per la maggior parte d’accordo o quantomeno non contrari alle decisioni assunte , laddove le comunità interessate esprimono una posizione ben diversa e nettamente contraria.
Se così è non lamentiamoci,poi, se i cittadini si sentano lontani dallo Stato da un lato, strangolati dalla criminalità mafiosa dall’altro rimanendo relegati in un limbo che proprio attraverso il periodo di commissariamento si sarebbe dovuto superare.
AREA GRECANICA IN MOVIMENTO
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