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Le parole parlanti si sono fatte sempre più rare e le parole parlate sempre più frequenti; la chiacchiera, scrive Ener, ha tracimato e le parole sono divenute dei necrologi del pensiero. Questa è la sensazione che si ricava dalle esternazioni di diversi esponenti politici regionali del centrodestra che periodicamente si cimentano in “pellegrinaggi” verso l’area grecanica facendosi portavoci di un disagio creato proprio dallo schieramento politico che rappresentano.
In un’area che ormai gli indici economici e sociali relegano fra le più depresse della provincia reggina gli atti, e non le parole, di un centrodestra disegnano un quadro dove le poche “eccellenze” di un territorio sono state mandate al macero.
Vorremmo chiedere, come movimento politico, quali azioni di sostegno e di rinascita sono stati messi in campo per uscire da un degrado che sembra inarrestabile.
Cosa significa sostenere le ragioni di un’area quando il massimo leader della destra regionale, e ci riferiamo al governatore Scopelliti, ha sistematicamente distrutto la sanità di un territorio con un profondo ridimensionamento del presidio ospedaliero melitese senza attivare neanche i servizi territoriali che in parte avrebbero dovuto compensare le carenze sanitarie e garantire così i livelli essenziali di assistenza.
Che fine hanno fatto gli impegni per l’accorpamento del nosocomio all’azienda ospedaliera reggina, proposta da noi in tempi non sospetti, recepita dai sindaci dell’area, fatta propria dal Commissario regionale alla sanità e lasciata cadere, allo stato, nel dimenticatoio, mentre i reparti chiudono o vengono depotenziati, non ultimi quelli del servizio emergenza e di radiologia ( una sola ambulanza per tutto il territorio, i “luminari” chirurghi presentati in pompa magna e oggi spariti, il servizio di radiologia prossimo alla chiusura per i macchinari inutilizzabili)
Cosa significa ,per alcuni esponenti del centrodestra in missione, rilanciare la vocazione turistica dell’area grecanica quando proprio costoro in sede di consiglio regionale, nonostante le proposte emendative di qualche consigliere dell’opposizione, hanno permesso che l’area grecanica non fosse riconosciuta come area a maggiore attrattività turistica nel piano regionale di sviluppo turistico e ciò ha determinato l’esclusione del territorio da corposi finanziamenti.
E ancora, sulla centrale a carbone dove sembra insistere un atteggiamento unitario contrario alla sua realizzazione, dobbiamo prendere atto di una “ illuminazione sulla via di Damasco” a tempo scaduto e soltanto una mobilitazione del territorio e una forte lotta politica dell’opposizione hanno permesso uno scatto di orgoglio alla spenta politica del governo regionale.
William Shakespeare ha scritto che “le parole senza pensieri non vanno mai in cielo”, noi aggiungiamo che l’area grecanica non ha più bisogno di parole vuote e di circostanza, ma di azioni e fatti per misurare la credibilità di uno schieramento politico.
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