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La manifestazione itinerante “In difesa e per il rilancio della ferrovia ionica”, giunge alla sua quarta tappa.
Partita il 15 settembre presso la stazione di Marina di Gioiosa con il primo e partecipato presidio contro i tagli ai trasporti e per il diritto alla mobilità, ha proseguito poi a Siderno e Bova marina, per arrivare ad Ardore e in seguito presso le stazioni delle cittadine ioniche oggetto di smantellamento.
Sabato 25 Ottobre alle ore 17 in piazza Stazione- Ardore marina
Le associazioni, i comuni aderenti con i Sindaci in prima fila, accompagnati da utenti e cittadini comuni, continueranno la protesta contro quelli che sono i programmi di gestione di RFI e la decisione di declassare a “fermate” una decina di stazioni (ma dovrebbero essere forse il doppio) entro dicembre 2014.
La riduzione del numero di stazioni e relativa trasformazione in fermate sulla linea ionica si tradurrà in pesanti ripercussioni sul traffico ferroviario potenziale: si determinerà una riduzione di potenzialità (capacità di transito) ed un prevedibile allungamento dei tempi di viaggio in ragione delle maggiori distanze interstazione. Le stazioni che subiranno il definitivo taglio e che rimarranno a singolo binario, saranno le seguenti: Marina di San Lorenzo, Bova Marina, Capo Spartivento, Ferruzzano, Ardore, Gioiosa Jonica, Caulonia, Riace, Squillace, Roccabernarda, Isola di Capo Rizzuto, Roseto Capo Spulico, Policoro-Tursi. E’ il risultato di una odiosa politica nazionale di “right sizing” di RFI che si prefigura come una ulteriore pericolosa tappa verso lo smantellamento dell’intera linea ionica da Melito a Metaponto. A Marina di San Lorenzo hanno già tagliato, ora si apprestano a continuare.
La forte mobilitazione messa in atto per rivendicare non solo il diritto al trasporto ferroviario sulla costa ionica su standard europei ma anche per chiamare i politici alle loro responsabilità, sta producendo importanti risultati. Infatti, dopo la richiesta inoltrata alle istituzioni nazionali, abbiamo ricevuto la disponibilità ad insediare un tavolo tecnico. Continueremo a presidiare le stazioni fino a quando le nostre richieste non saranno accolte.
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