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di Vincenzo Crea
Sui tetti e tra gli abitati di Motta e Lazzaro svettano imponenti stazioni radio base nella totale indifferenza di tutti. Istituzioni e cittadini. Nessuno denuncia, nessuno si domanda, nessuno chiede, nessuno controlla. Tutto normale in questo territorio. Ma normale non è l’aumento del numero di famiglie colpite da svariate malattie, soprattutto di carattere neoplastico.
In questi ultimi mesi registriamo con periodica cadenza l’aumento di decessi di persone con malattie tumorali. In media quasi ogni mese, per quanto a mia conoscenza, si registrano: due decessi a Motta uno a Lazzaro, due a Lazzaro uno a Motta, non conosco i dati delle altre frazioni. Sembra disputare una gara tra Motta e Lazzaro. Purtroppo non si tratta di una di quelle nostalgiche partite di pallone disputate negli anni “60, ma di qualcosa di più serio e importante che riguarda la salute di tutti.
Studi epidemiologici indicano una correlazione tra l’esposizione prolungata a campi elettromagnetici e l’insorgenza di tumori, malattie neurodegenerative ed alterazioni di tipo neurologico e comportamentale. Ebbene nel popoloso centro abitato di Contrada Lacco Grande di Motta San Giovanni è situata un’emittente radio che sebbene il Servizio Tematico Radiazioni/Rumore dell’ARPACAL di Cosenza a valenza regionale, sin dal mese di aprile 2012 ne avesse comunicato il superamento dei limiti normativi al Comune di Motta San Giovanni e ad altri Enti preposti per i provvedimenti di competenza, inspiegabilmente nulla è stato fatto. In merito abbiamo interessato l’ARPACAL di Cosenza e siamo in attesa di ricevere notizie.
Altri maestosi impianti sono dislocati nel paese di Motta SG, lato mare campo sportivo, contrada Liso, e sui tetti del centro abitato di Lazzaro. Un impianto RAI in località Lifracà (Valanidi) di Motta SG e vari impianti nella frazione di Patarriti che devono essere ancora oggetto di misurazioni post attivazione.
In materia di ambiente e di salute pubblica, bisogna intervenire prima che la scienza dimostri con certezza gli effetti nocivi provocati dall’inquinamento elettromagnetico, affinché non si ripeta il ritardo nella scoperta degli effetti dannosi alla salute così come è accaduto per l’amianto ed il benzene.
Dalla ulteriore documentazione recentemente acquisita presso l’ARPACAL di Reggio Calabria emerge l’assenza di qualsivoglia attività di monitoraggio. Soltanto dietro l’ennesima recente richiesta di questa associazione è stata formulata dall’attuale Direttore del Dipartimento Provinciale dell’ARPACAL la proposta di specifica convenzione al Comune di Motta San Giovanni nell’ambito della campagna straordinaria di monitoraggio CEM relativa ai comuni della provincia di Reggio Calabria.
Per quanto riguarda invece la campagna di misurazione l’ARPACAL riferisce che le attività di verifica delle emissioni elettromagnetiche degli impianti trasmissivi in radiofrequenza avvengono sia sulla base di specifici esposti, di richieste dai Comuni o dall’Autorità giudiziaria, sia sulla base delle comunicazioni di attivazioni impianti da parte dei gestori ed a seguito dei pronunciamenti tecnici che l’agenzia rilascia ai sensi della normativa di settore. Nel 2013, precisa l’ARPACAL, non sono pervenute dal Comune di Motta SG richieste in merito alla verifica dei campi elettromagnetici prodotti dalle SRB.
A quanto pare soltanto questa associazione si è interessata della problematica. Alla luce di tale comunicazione nutriamo delle perplessità circa le rassicurazioni del Sindaco del Comune di Motta San Giovanni fatte alla popolazione attraverso i mass media e il sito istituzionale del Comune, per ultimo in data 17 maggio 2013 in occasione dell’ennesima Sua contestazione ad una mia segnalazione ambientale. In tale occasione il Primo cittadino affermava di avere richiesto all’ASL e all’ARPACAL di accertare la qualità dell’aria peraltro già oggetto di precedenti interventi di analisi da parte dell’Agenzia regionale dell’ambiente svolti a garanzia e tutela della salute pubblica. Sulla delicata questione del monitoraggio delle patologie ambientali è intervenuta la Prefettura di Reggio Calabria.
Mentre il Dipartimento di Prevenzione Ufficio di Igiene e Sanità pubblica di Melito Porto Salvo, che da oltre un anno ha avviato una indagine epidemiologica sul nostro territorio, sta aspettando i dati dagli Enti interessati. Dati che tarderanno ad arrivare perché finora non è stata svolta attività in merito. Questa è la triste realtà del nostro paese. Realtà che non potrà sicuramente scoraggiare quest’Associazione nel prosieguo dell’azione a tutela dell’ambiente e della nostra salute.
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Mi meraviglio che ancora continuate a parlare di antenne per i tumori, prima di fare questi servizi documentatevi meglio, le cause vanno ricercate altrove, lei che scrive, potenzialmente le onde elettromagnetiche le porta con se giornalmente in tasca; usa il telefonino ? la tv in camera? forno a microonde? e quant’altro, Si documenti meglio caro Scrittore!