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Dal brigantaggio ai problemi endemici di un Sud sempre più emarginato, dai paesi abbandonati che diventano emblema del disarmo e della resa di una regione al ruolo dei giovani nei percorsi di rilancio dei territori, è un’analisi a trecentosessanta gradi quella di Ilario Ammendolia con i ragazzi dell’Istituto di Istruzione Superiore Euclide di Bova Marina, non un semplice incontro sulla questione meridionale, più un’analisi ad ampio spettro delle problematiche che affliggono il sud e il mondo dei giovani più in particolare. Domande dei ragazzi, interventi dal pubblico, ma l’incontro con Ammendolia, storico e studioso del “fenomeno meridionalista” è anche e soprattutto un dialogo aperto ed interattivo con i giovani che si dimostrano quanto mai attenti e pronti a recepirne le sollecitazione.
“Quando parliamo di questione meridionale – dice Ammendolia – ci dobbiamo chiedere innanzitutto di chi sono le responsabilità ed a chi sono affidate le soluzioni, oltre a questo, un dato importante e sconfortante è quello dell’assoluta assenza della questione meridionale dai palazzi istituzionali, dalle aule del parlamento agli scranni del governo regionale ai tavoli di discussione più in generale. In buona sostanza – conclude Ammendolia – assistiamo ad un sud che diventa sempre più simile all’etichetta che il resto d’Italia tenta da affibbiargli ormai dal tempo del Regno delle due Sicilie”.
Soddisfatta a margine dell’incontro la dirigente dell’Istituto Carmen Lucisano: “Quest’ultimo appuntamento – dice la preside – è stato di assoluto livello culturale e l’attenzione prestata dai ragazzi testimonia che le tematiche magistralmente trattate dal Prof. Ammendolia sono di estremo interesse e sempre di strettissima attualità. Avvicinare i ragazzi a temi importanti come la questione meridionale – conclude la Lucisano – è un passaggio obbligato in un percorso di partecipazione consapevole, capire allo stesso tempo quali siano le dinamiche che regolano la nostra società e da cosa le stesse hanno origine, ma capire soprattutto come modificare il corso degli eventi e quale sia il ruolo di ognuno nel percorso di cambiamento diventa un essenziale esercizio di crescita civile e culturale”.
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