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L’associazione culturale “Le Muse – Laboratorio delle Arti e delle Lettere” continua ogni settimana a far conversare personaggi ed esperti su argomenti anche di grande attualità. E la domenica delle Muse ha approfondito un vero e proprio fenomeno che tutta Europa invidia poiché l’evento musicale dell’anno prima dell’Eurofestival è il Sanremo italiano.
In apertura di manifestazione Giuseppe Livoti – presidente Muse – ha dichiarato che nella nostra terra abbiamo personalità che lavorano in silenzio, veri e propri protagonisti assoluti del panorama nazionale dimostrando l’abilità, la preparazione delle nostre menti anche in campo musicale. E’ il caso di alcuni giornalisti ed esperti che hanno così descritto da diretti interessati il mondo di Sanremo in quanto coinvolti in questo grande momento di spettacolo.
Una conversazione a più voci che ha visto la presenza della giornalista Antonella Pangallo dj storica di Radio Studi0 95 – Melito tv che torna al festival dopo circa 12 anni. Era importante dice, sollecitare un diretto rapporto tra il pubblico calabrese ed il panorama musicale e così abbiamo pensato per 8 giorni di trasferirci convogliando le nostre energie a raccontare ai radio telespettatori un festival a volte poco conosciuto. Sanremo vive la Kermesse, ribadisce la Pangallo, soprattutto dopo il Festival, la notte è protagonista assoluta, occorre andare in giro, sentire i rumors e confrontarsi nonostante la pesante vita diurna tra conferenze stampa e collegamenti con le case discografiche, con segretarie varie, non è facile parlare con i cantanti, a volte – ostaggio delle case di produzione- mostrando, un mondo ovattato, effimero ed a volte con grandi risvolti umani che professionali. I personaggi sono anche poco spontanei, risposte non sempre che riscontrano i tempi dati ed alcuni cantanti mostrano tante stranezze una su tutte la poca disponibilità di Albano o la grande personalità di personaggi internazionali come Alvaro Soler pronto a raffrontarsi simpaticamente con noi della stampa.
Rai 1 così ha visto non solo la Pangallo protagonista del salotto del Dopofestival ma anche Fabio Musumeci, sensitivo e opinionista che ha raccontato da esperto come la musica italiana è sempre un alternarsi di gioia, dolore e tristezza cosa che non avviene nella sua terra di origine il Venezuela. Spesso il mio approccio, dice Musumeci, è stato di tipo amichevole con gli addetti ai lavori, nella creatività occorre un approccio veloce non un distacco e anche con i collegamenti Rai e la Sala Stampa ho portato il mio carattere che riunisce la mia Italia con il Venezuela.
Tanti video sono stati commentati dai protagonisti poiché come ha affermato Dario Amodeo – regista d’assalto – l’importante era essere sempre sul posto con una fermezza, scovare il vips che spesso si confondeva tra la gente, Sanremo è davvero un grande carrozzone dove incontrare di tutto e di più. Casa Sanremo era un padiglione con la sala stampa in cui trovare anche la cucina italiana, il made in Italy da promuovere e quindi ha concluso il regista ho cercato di raccontare il quotidiano sanremese che in effetti afferma nella città dei fiori economia e prosperità in una sola settimana.
La prof.ssa Teresa Polimeni Cordova – in qualità di critico letterario ha analizzato i testi dei primi 3 classificati ribadendo come la musica oggi scrive testi importanti e di rilievo, la Mannoia è un esempio di messaggio positivo è un interrogarsi sul senso della vita, che “per quanto assurda e complessa è in realtà perfetta, che per quanto possa sembrare incoerente se cadi ti aspetta, bisogna dunque imparare a tenersela” o ancora Ermal Meta con un testo che esalta la necessità di disobbedire alla violenza, poiché la violenza genera solitudine, occorre non essere violenti per vivere al meglio le nostre emozioni, e per finire il primo posto di Gabbani invito ad un brano accattivante e semplice da ricordare che racconta di figure ironiche e sarcastiche, parla del nostro atteggiamento quando ci accostiamo alle pratiche orientali, alla ricerca di una serenità interiore occidentalizzando tutto.
Infine l’editore dott.ssa Mimma Taverna ha ribadito la necessità di animare l’informazione qui al sud, territorio in cui esistono bravissimi professionisti da valorizzare e promuovere come il caso della Pangallo e di Amodeo: oggi l’informazione deve riguardare tutto e noi realtà locali dobbiamo tenere conto e divulgare ciò che accade sia a livello locale specialmente la cultura non dimenticando i grandi fenomeni nazionali.
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