Abusi su minore a Melito, quando le parole feriscono un intero paese

marcia silenziosa melito

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“La ragazzina se l’è cercata”, “il Sindaco è un buffone”, “A Melito servirebbe una bomba”, “Vergogna per la scarsa partecipazione alla marcia silenziosa”, “i Melitesi non ‘mbalunu” “Fate schifo”, ecc. ecc. ecc..

Una lunga serie di commenti che gettano un intero paese, già tristemente martoriato per quanto successo, nello sconforto più assoluto.

Forse adesso si sta toccando il fondo, si sta esagerando. Il problema reale è passato in secondo piano.

A prendere il sopravvento, soprattutto nell’ultima settimana, è stata la gogna mediatica che ha fatto cadere il paese nella fossa del pettegolezzo e dell’assurdo.

L’assessore del Comune di Melito di Porto Salvo, Patrizia Crea, stufa di ciò che sente e legge afferma: “Pesiamo le parole. Pesiamo le opinioni. Pesiamo i servizi delle testate giornalistiche e delle emittenti televisive. Soprattutto perché poi gli imbecilli di turno si sentono titolati a dare voce a questi pensieri indegni”.

Per quanto riguarda le parole espresse da Lorenzo Cipriani, Presidente del quartiere Porto-Saragozza a Bologna, riportate da Bologna Repubblica, che ha commentato così il caso della sedicenne di Melito: “Questo paese andrebbe bruciato e sulla cenere bisognerebbe poi spargere il sale”, la Crea replica: “Si prenda un lungo periodo di pausa e riflessione. Lei non è in grado di capire neanche ciò che afferma ed esterna con tanta leggerezza. Andrebbero arsi i pensieri così violenti che escono dalla Sua bocca! Non ci stiamo più! Adesso BASTA #melitesigenteperbene”.

Affermazioni così forti, (riscritte da Cipriani per peggiorare la situazione), creano solo sterili discussioni e alimentano sentimenti di rabbia e odio.

Invece di predicare fesserie, rendiamoci utili a proporre e promuovere soluzioni; se scendere in piazza non è servito, nè servirà, passiamo ai fatti. Cominciamo a tutelare la giovane ragazza e la sua famiglia, evitiamo di lasciare spazio a commenti che feriscono, più di quanto già lo è, la stessa famiglia.

Chi ha colpa pagherà scontando una pena ma chi è estraneo ai fatti (gran parte del paese) non può essere additato come “omertoso di m…”.

marcia silenziosa melito
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Per non parlare del numero dei partecipanti melitesi alla marcia della solidarietà stimato da alcuni giornali. Dove si trovava il distributore di biglietti numerati e l’indicatore delle presenze di gente del luogo? Melito c’era alla marcia organizzata da Libera, che vi piaccia o no. Tra le istituzioni presenti, c’erano anche tante persone desiderose di rimboccarsi le maniche e speranzosi di cambiare ciò che finora è stato solo sporcato.

“Sfilata o passerella”, chiamatela come volete, ma la gente è scesa in piazza e ha detto no alla violenza, rispettando il silenzio e dimostrando vicinanza e solidarietà alla giovane vittima e alla sua famiglia.

Inoltre, a chi ha affermato che “la scuola viene dopo la famiglia in fatti come questo”, vorremmo ricordare che la scuola è un luogo di formazione ed educazione, un luogo di crescita e di apertura culturale NON CHIUSURA.

Un ultimo messaggio lo rivolgiamo a tutti i bravi oratori e dispensatori di “perle di buon senso”: in questa vicenda non servono chiacchiere ma RISPETTO. Rispetto per la famiglia della giovane, rispetto per la gente onesta, rispetto per chi si alza la mattina presto per andare a lavorare e mantenere la propria famiglia, rispetto per Melito!

Toccherà a noi adesso, cittadini, al Sindaco, alla sua amministrazione, al Paese tutto, tutelare la giovane vittima e fare in modo che ciò che è successo non si ripeta MAI PIU’.

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Author: Maria Cristina Condello

Maria Cristina Condello ha conseguito la laurea Magistrale in "Informazione, Editoria e Giornalismo" presso L'Università degli Studi Roma Tre. Nel 2015 ha conseguito il Master di Secondo Livello in "Sviluppo Applicazioni Web, Mobile e Social Media". Dal 2016 è Direttore Responsabile della testata giornalistica ntacalabria.it

2 thoughts on “Abusi su minore a Melito, quando le parole feriscono un intero paese

  1. ma perche ogni volta che succede una qualsiasi cosa in calabria trovate sempre la scusa di ingiuriarci?ndraghetisti, africani(come se qst parola fosse pure un offesa…mah che avete contro l africa ignoranti?), trogloditi, medievali!!! in questo caso è stata abusata una tredicenne allora dovreste vergognarvi tutti voi maschi che siete dei porci e vi fareste qualsiasi cosa anche il buco di un lavandino???non credo proprio ogni uomo è diverso dall altro quindi non bisogna fare di tutta l erba un fascio!!! E poi esiste anche una norma del codice penale che vieta il rapporto sessuale con i minorenni ma forse questo gruppetto di sette otto amici ignoranti non lo sapevano…ma davvero secondo voi il problema e quello di stabilire se una tredicenne sia stata consenziente o meno ….nell uno o l altro caso è lo stesso perche il fatto è un reato a livello penale.

  2. Mi sorge un dubbio !! Visto che tutti sanno di tutto ma come al solito nessuno ha mai visto niente!!! I genitori ? Vittime ? O Carnefici come quelle di Roma che qualche anno fa facevano abusare della figlia per sistemazioni alto locate o privilegiate, per mezzo della politica? D’ altronde lei andava con la figlia del boss ed erano della stessa frazione!!! Possibile che il padre non sapeva?? E non è per salvare nessuno sono tutti colpevoli , ma Spero tanto che i genitori siano anche loro vittime anche se non giustificabili !!! Sarebbe interessante anche una sincera confessione di qualcuno!!!

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